In Italia c'è posto per i giovani nel mondo delle macchine agricole: non meno di 3mila opportunità dalla conduzione dei trattori presso i terzisti, fino al pilotaggio dei droni, passando per capiofficina e addetti al commerciale. Ma la formazione costa a concessionari e costruttori non meno di 200mila euro ad assunto in quattro anni, pari a 600 milioni in un quadriennio, poco meno del valore del Programma di sviluppo rurale di una regione come la Basilicata.

Pertanto il mondo della scuola e quello delle macchine agricole devono continuare a venirsi incontro lungo lo strumento dell'alternanza scuola-lavoro e nel solco del protocollo d'intesa Unacma-Miur siglato circa un anno fa. Perchè occorre facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e abbassare le spese di formazione delle imprese.
E’ quanto emerso oggi, 10 maggio 2017, alla Sala Parlamentino della Camera di commercio di Napoli durante il convegno "Avvicini@moci!" organizzato dall'Unione nazionale commercianti macchine agricole e dall'Ufficio scolastico regionale della Campania.
 
L'Associazione nazionale commercianti macchine agricole da un anno ha sottoscritto un protocollo di intesa con il ministero per l'Istruzione, l'università e la ricerca scientifica per rafforzare il rapporto scuola-lavoro. In base alle leggi vigenti, tutti gli studenti delle 3°, 4° e 5° delle scuole medie superiori devono effettuare obbligatoriamente 400 ore di stage nelle aziende, valide per poter superare gli esami di maturità.

Gli stage effettuati durante l'alternanza scuola-lavoro sono un'opportunità sia per gli studenti, che hanno la possibilità di scegliere in base alle proprie attitudini e facendo esperienze reali nel mondo del lavoro, che per gli imprenditori che possono valutare a costo zero e con limitati adempimenti burocratici, i giovani più preparati e motivati per assumerli in futuro nelle proprie aziende.
 
Luisa Franzese, direttrice generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Campania ha descritto l'alternanza scuola-lavoro come elemento essenziale per una "formazione completa" che favorisce le imprese nel trovare personale già formato e i giovani nel trovare più facilmente lavoro. E la Campania è un buon banco di prova per il protocollo d'intesa Unacma-Miur, visto che è stata appena costituita la filiera istituzionale degli Istituti tecnici agrari, in grado di esprimere precise richieste in fatto di offerta formativa.

Gianni Di Nardo, segretario generale Unacma, nel ricordare la missione dell'organizzazione ha ripercorso le esperienze di Mech@griJOBS e Adotta una scuola per poi affermare: "I concessionari hanno bisogno di professionalità: meccanica, inglese, informatica. Prossimamente ci saranno 3mila opportunità nel mondo delle macchine agricole".
L'elenco è lungo: si va  dai conduttori di macchine agricole presso i contoterzisti, ai  piloti di droni, fino ai tecnici e commerciali per costruttori e concessionari.

"Sappiamo che ora non ci sono queste professionalità, ma con l'alternanza scuola-lavoro puntiamo a formarle" ha sottolineato Di Nardo. Nel futuro i giovani si troveranno a dover gestire robot agricoli telegestiti con Gps e macchine sempre più complesse.

"Chiediamo alla scuola italiana di dare agli studenti un buon inglese tecnico, di insegnare l'uso del pc, e laboratori di meccanica agraria aggiornati presso gli istituti agrari, che una legge di dodici anni fa ha privato dell'insegnamento della meccanica agraria, inoltre chiediamo l'organizzazione di corsi post diploma per meccatronici e super informatici" ha sottolineato Di Nardo.

Di contro Unacma chiede ai concessionari di macchine agricole la disponibilità a favorire l'alternanza scuola-lavoro, predisporre nelle proprie aziende tutte le misure di sicurezza e personale adatto a svolgere funzioni di tutor. Oltre la disponibilità ad assumere personale altamente qualificato.

Roberto Rinaldin, presidente Unacma, ha tra l'altro affermato: "Oggi formare un giovane ci costa 200mila euro per sapere se tra cinque anni continuerà a lavorare per noi. Abbiamo sete di dipendenti, stiamo investendo una barca di soldi, e abbiamo chiesto al Miur di firmare il protocollo per dividere le spese. Da noi un ragazzetto può arrivare a sostituire rapidamente un nostro capo officina se dimostra buona volontà e capacità di gestire al computer la programmazione del lavoro".

Infine Fabrizio Proietti del Miur ha presentato i contenuti tecnico-giuridici del protocollo d'intesa tra il ministero e Unacma.