Se il Governo ha intenzione di rivedere la fiscalità per il mondo agricolo, alzando l’Iva e riducendo ulteriormente le agevolazioni per il gasolio, tutto il settore dovrà alzare bandiera bianca, con grave danno per la sovranità alimentare e le opportunità di rilanciare i consumi interni e l’export. Riteniamo che la direzione imboccata dal premier Renzi e misteriosamente tenuta segreta dai suoi ministri, sia un boomerang per il Paese”.

Si dice “estremamente preoccupato” il presidente di Confai, Leonardo Bolis, alla luce delle indiscrezioni che trapelano sulla legge di stabilità.

Non è aumentando la tassazione e riducendo le agevolazioni che si può raggiungere l’obiettivo della riduzione del tre per cento delle spese del ministero dell’Agricoltura – prosegue Bolis – ma le risorse si dovrebbero rintracciare intervenendo sulla burocrazia, sui costi del personale ed eliminando la duplicazione delle leggi anziché tartassare le imprese agricole e agromeccaniche”.

Punti sui quali Confai solleciterà nuovamente il ministro Maurizio Martina e il capo della sua segreteria, Angelo Zucchi, “per evitare che si scelga una deriva pericolosa per il comparto agro meccanico che ancora, seppure a fatica, non è finito sott’acqua”.

Secondo il coordinatore nazionale di Confai, Sandro Cappellini, “sarebbe molto più utile estendere le agevolazioni e le opportunità offerte alle imprese agricole anche alle imprese agromeccaniche, eliminando l’assurda discriminazione oggi in essere tra due soggetti che operano nello stesso settore con eguali problematiche, favorendo così, tra l’altro, una sburocratizzazione e una semplificazione amministrativa, che si tradurrebbe positivamente sulla filiera italiana della meccanica, l’unica che in tutta Europa sta soffrendo una grave contrazione nelle immatricolazioni”.

L’equiparazione delle imprese agromeccaniche a quelle agricole – ribadisce Enzo Cattaneo, segretario alla presidenza di Confai – favorirebbe da un lato gli investimenti sull’innovazione e dall’altro metterebbe al riparo lo Stato dalla scorciatoia di economie sommerse. Il mondo agricolo non è più in grado di sopportare nuove vessazioni e il Governo dovrebbe esserne consapevole”.