Per i contoterzisti la Pac mostra ancora alcuni punti oscuri. È emerso nel corso del convegno organizzato da Confai Mantova lo scorso 25 settembre all’hotel Favorita e che ha registrato il tutto esaurito. “Il ministero delle Politiche agricole deve sciogliere ancora importanti riserve – ha commentato Danilo Pirola, direttore di Unicaa, il Centro di assistenza in agricoltura che fa capo a Confai, Unima, i dottori agronomi della Lombardia, relatore del seminario – a partire dall’accesso delle imprese agromeccaniche al Programma di sviluppo rurale”.

Una questione tutt’altro che secondaria e che, come ha ribadito il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, "rappresenta uno spartiacque fra la possibilità di sviluppare una meccanizzazione all’avanguardia per un’agricoltura sempre più sostenibile o se invece scegliere di perdere terreno in materia di competitività e sicurezza agroalimentare”.

Su questo tema, ha spiegato Sandro Cappellini, “confidiamo nell’apertura della Regione Lombardia, che con l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava ha mostrato la volontà di indirizzare il comparto verso una reale innovazione”.

Quanto alla Pac, che dal prossimo gennaio accompagnerà il sistema agricolo fino al 2020, ci sono alcuni passaggi tutt’altro che trascurabili, non ancora definiti, come l’inquadramento di alcune colture ai fini del greening per le quali non vi è ancora certezza se considerarle coltura principale o secondaria. Nel dubbio, gli agricoltori potrebbero fare scelte di semina per quest’anno, incidendo negativamente sulle rotazioni colturali.

L’assenza di definizione di coltura principale non è, ad oggi, l’unica incognita. Ad esempio, non è ancora stato definito il metodo di misurazione delle Aree di interesse ecologico, con la conseguenza che l’incertezza si ribalta sulle attività dei contoterzisti, che vedono ridursi drasticamente i tempi per le semine autunnali.