Il Gruppo padovano Maschio Gaspardo, fondato nel 1964 dai fratelli Egidio e Giorgio Maschio, attivo nella produzione di macchine per la lavorazione del terreno, fresatrici, erpici rotanti, trincia e seminatrici, ha presentato il bilancio 2012 e il piano industriale 2013-2017.
Il Gruppo, con 1.300 dipendenti, è presente in Italia e nel mondo e può contare su 8 stabilimenti produttivi, di cui tre all’estero, in Cina, India e Romania e di un network di 10 filiali commerciali (Francia, Spagna, Germania, Polonia, Ucraina, Turchia, Russia, Nord America, Georgia e Iran).


Bilancio 2012
Al 31 dicembre 2012 i ricavi consolidati del Gruppo ammontano a 236 milioni di euro: un aumento di 50 milioni, +26%, rispetto ai 186 del 2011.
A testimonianza dell’ottimo andamento della gestione, l’Ebitda a fine 2012 si attesta a 34 milioni di euro (Ebitda Margin pari al 14,2%), in aumento del 31% rispetto ai 14 milioni del 2011.

Dall’analisi per area geografica dei ricavi, le vendite realizzate all’estero rappresentano l’80% del fatturato e nel 2012 le esportazioni hanno maggiormente interessato i mercati extra europei come la zona dell’Asia (+20%) e del continente americano (+10%). Nei Paesi all’interno dell’area Ue le vendite hanno registrato un aumento del 10%, mentre in Italia si sono mantenute costanti.

L’Ebit passa dai 16,5 milioni di euro del dicembre 2011, ai 24 milioni (10,2% del fatturato) di fine 2012 in aumento di oltre 50% e gli utili sfiorano i 14 milioni di euro (5,8% del fatturato).

L'intenzione del Gruppo è reinvestire i profitti in azienda per proseguire la propria strategia di crescita, soprattutto sui mercati esteri.

La crescita di Maschio Gaspardo è stata accompagnata in questi anni da un incremento costante del personale.
In Italia, dove il Gruppo Maschio Gaspardo è presente con 6 siti produttivi - a Campodarsego (sede direzionale) a Cadoneghe e San Giorgio delle Pertiche in provincia di Padova, a Morsano al Tagliamento in provincia di Pordenone, a Reggio Emilia e a Ceggia, in provincia di Venezia -  nel 2012  ci sono state 150 nuove assunzioni. Il Gruppo ha inoltre aumentato il numero dei dipendenti negli stabilimenti in Romania, Cina e India, mercati sviluppati dall’AD Andrea Maschio insieme all’AD Mirco Maschio.

Per accompagnare la crescita sul mercato locale e soprattutto sui mercati esteri, in modo coerente con le linee guida definite dal management, nel 2012 sono stati effettuati nuovi investimenti per oltre 40 milioni di euro.

In particolare, tali risorse finanziarie sono state destinate in parte a sostenere la crescita per vie interne, con il rafforzamento dell’attività di R&D dedicata alla realizzazione di nuove macchine per la lavorazione del terreno e per la semina, all’ampliamento degli immobili e all’acquisto di nuovi impianti e macchinari e in parte, per la crescita per vie esterne che, con l’acquisizione di Finotto Macchine Agricole di Ceggia (Ve) e della Unigreen (Re), ha permesso di ampliare la gamma prodotti con gli sprayers per il diserbo.


Piano industriale 2013-2017
Il piano industriale 2013-2017 del Gruppo Maschio Gaspardo prevede investimenti per la crescita per un ammontare pari a 100 milioni di euro.

Sono state individuate tre principali linee guida:
Ampliamento degli stabilimenti esistenti in Italia e all’estero con l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva;

Incremento degli investimenti nei mercati in crescita dell’Est Europa, dell’America, Latina, nonché in Estremo Oriente, attraverso l’ampliamento delle filiali esistenti e l’apertura di nuove filiali commerciali;

Raggiungimento della full-line attraverso il completamento della gamma prodotti con aratri, macchine per la fienagione e spandiconcime.

In particolare, l’ampliamento degli stabilimenti esistenti (8 in totale nel mondo) prevede per il periodo 2013-2017 investimenti per l’ammodernamento e l’ampliamento dei 5 principali stabilimenti italiani e per l’ampliamento degli stabilimenti all’estero (Romania, India e Cina).

Per il raggiungimento della full-line di prodotto, il Gruppo Mascho Gaspardo ha deciso di intraprendere una crescita per vie esterne attraverso l’acquisizione, in Italia o all’estero, di aziende produttrici di macchine per la fienagione, aratri e spandiconcime.