Nel giorno in cui il ministero delle Politiche agricole discute con gli operatori sulla nuova Pac 2014-2020, Confai ritiene che le future linee della Politica agricola comune dovranno valorizzare, sempre più, aspetti quali la tutela dell'ambiente, la sicurezza alimentare e la difesa del territorio. Tutto questo senza dimenticare che, nei prossimi anni, aumenterà la popolazione mondiale e con essa, in parallelo, l'esigenza di cibo.

"La Pac del futuro dovrà tener conto di uno scenario in buona parte inedito – osserva il presidente di Confai, Leonardo Bolis e le misure da adottarsi dovranno essere rivolte a tutta la popolazione europea ed agli scambi mondiali".

Se, come prevedibile, le priorità della nuova Pac riguarderanno il verde ed una maggiore sostenibilità ambientale, Confai auspica, però, che non vengano dimenticati né distorti i principi che ispirarono proprio la nascita della Politica agricola comune: incrementare la produttività, garantire un tenore di vita equo per la popolazione agricola, stabilizzare i mercati, assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori ma garantire anche sicurezza alimentare e competitività.

"Sul tema della competitività – insiste Bolis – raccomanderei proprio che le mosse di Bruxelles e degli Stati comunitari privilegino aspetti quali la sostenibilità delle produzioni e il reddito delle imprese della filiera agricola. In quest'ottica sarà cruciale il ruolo delle imprese agromeccaniche, che costituiscono il 'motore dell'agricoltura' tecnologicamente avanzato. Escludere dalle misure della prossima Pac queste imprese, che sempre più svolgono servizi avanzati di terziarizzazione per l'agricoltura, equivarrebbe a frenare le esigenze alimentari non solo italiane ed europee ma anche planetarie".