"Gli agromeccanici rappresentano la principale fonte di innovazione tecnologica dell’agricoltura europea. Non solo: i contoterzisti sono di fatto l’unica categoria imprenditoriale in grado di garantire la competitività del settore primario sui mercati". Così risponde il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ai contoterzisti europei, riuniti in una giornata di respiro internazionale organizzata a Fieragricola da Veronafiere in collaborazione con Unima (Unione nazionale delle imprese di meccanizzazione agricola, aderente a Confindustria) e Ceettar, la confederazione europea delle imprese di meccanizzazione agricola.

Tema portante dell’evento -  presenti oltre 200 rappresentanti di categoria da 15 Paesi dell’Unione europea - 'Il ruolo dell’agromeccanico nello sviluppo rurale europeo'. Argomento sul quale si è soffermato De Castro, al quale la federazione europea dei contoterzisti (Ceettar) ha già consegnato un documento ufficiale.

"I tempi sono ormai maturi – ha anticipato il numero uno della Commissione parlamentare dell’Agricoltura -. Dobbiamo lavorare congiuntamente per giungere ad una norma comunitaria, che uniformi lo status di tutti i contoterzisti europei, definendone il quadro giuridico".
Una necessità condivisa dai rappresentanti degli agromeccanici. Anche per evitare, come ha ricordato il presidente di Ceettar, Gérard Napias, "il fenomeno della concorrenza sleale, che rischia di portare fuori mercato i contoterzisti". Secondo Napias "il ruolo chiave delle imprese di meccanizzazione agricola rivela la propria potenzialità solamente quando essa si esprime su un terreno di una corretta competitività aziendale e dell’offerta di adeguati servizi a prezzi concorrenziali".

I numeri a livello europeo tratteggiano una categoria all’avanguardia "numericamente importante e in continua evoluzione", come evidenziato dal vicepresidente del Ceettar, Klaus Pentzlin, referente dei contoterzisti tedeschi.

"Sono oltre 84mila gli operatori agromeccanici europei – ha specificato Michael Pielke, componente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale – per un indotto pari a 450mila unità. Questo significa che l’Unione europea, attraverso i propri strumenti istituzionali, dovrà dedicare la giusta attenzione ad un comparto fondamentale per l’attività agricola".

Un’attenta analisi del mercato delle macchine agricole e delle possibili risposte alle esigenze del comparto agricolo ed agromeccanico è stata realizzata da Gastone Trajtenberg, neodirettore generale di John Deere Italia.

"Le potenzialità degli agromeccanici sono sottoutilizzate – ha concluso Aproniano Tassinari, presidente di Unima -. Le nuove sfide, infatti, lasciano spazio oltre che ai servizi di lavorazione del terreno, anche al segmento delle agro-energie, della gestione dei reflui e della tutela del territorio. Negli ultimi anni la categoria ha aumentato la propria importanza in maniera esponenziale, sino a legarsi a doppio filo a quella agricola. Motivi, questi, perché l’Unione – e ancor prima l’Italia e tutti i paesi singoli della Ue - rivolgano sempre maggiore attenzione alla categoria, sostenendone il ruolo e riconoscendo loro la dignità che gli compete”.