All'epoca della sua creazione (17 anni fa) nessuno avrebbe puntato una lira sulla kermesse madrilena dedicata all'ortofrutta. Si era nell'epoca dello sviluppo poderoso di Fruit Logistica di Berlino, a quel tempo ormai divenuto il palcoscenico indiscusso di tutta la produzione globale di ortofrutta.
Qualche mese prima, in un incontro con l'amministratore delegato della fiera iberica, gli avevo dato quella che a Bologna si chiama la "dritta da barbiere". Il suggerimento "furbo" da parte del sedicente esperto: se vuoi lanciare la fiera devi avere un milione di euro e invitare mille buyer internazionali. Suggerimento che, con mio stupore, lui seguì subito alla lettera; i quattrini li trovò da un avveduto Ministero dell'Agricoltura, che aveva ben chiari i propri obiettivi.
Fu l'inizio di una manifestazione che, da un modestissimo esordio, oggi porta a Madrid oltre 150mila persone e che posso tranquillamente affermare ha già fatto le scarpe al faraonico (e teutonico) Fruit Logistica di Berlino. Il Fruit Attraction è una manifestazione internazionale oggi partecipata da tanti che, però, è soprattutto un grande palcoscenico per il settore agricolo spagnolo, oggi protagonista indiscusso dell'ortofrutticoltura mondiale e leader assoluto dell'esportazione dei freschissimi.
Viste le declinanti sorti dei finanziamenti europei, si può presumere che, nel prossimo futuro, a molti si inizierà a porre il problema di scegliere fra le manifestazioni a cui partecipare.
E l'Italia?
L'occasione ci è allora molto grata per fare i migliori auguri e in bocca al lupo al nuovo amministratore delegato del nostro Macfrut. Le sorti, con il tempo, abbiamo visto che possono rovesciarsi.






























