Dato il mutare del clima è necessario che il reddito agricolo sia protetto da tutto ciò contro cui l'imprenditore agricolo non può fare nulla e, nelle more della normativa, poter rendere più flessibili le polizze agevolate così da limitare le criticità. Di questo si è parlato al webinar organizzato da Upa Siena per la rubrica "Nel campo dell'attualità" lo scorso 15 dicembre e disponibile online sul canale YouTube di Confagricoltura Siena e sulla pagina Facebook.

 

"Il Decreto sulle assicurazioni agevolate che regola il rimborso delle polizze agevolate 2023 non è stato foriero di buone notizie", ha detto il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli introducendo l'incontro online "tuttavia qualche spiraglio lo stiamo intravedendo". Il webinar ha fatto il punto sulla situazione organizzativa tecnica e su cosa aspettarsi nel 2024.

 

Gestione del rischio

Parlando di gestione del rischio il presidente del Consorzio Agridifesa Italia, Oscar Scalmana, ha detto che gli agricoltori sono "soggetti alle variazioni climatiche" e che il valore assicurativo sarà sempre più importante "per dare una tutela, una garanzia a quello che è uno dei fattori principali dell'impresa agricola".

 

Oggi gli agricoltori sono soggetti a variazioni non imputabili ai loro lavori, quindi questi strumenti diventano sempre più indispensabili. "Oggi dobbiamo fare delle scelte: l'ultimo Decreto ci ha lasciato un po' perplessi" perché, ha precisato Scalmana, "ha cambiato in corso d'opera le consuetudini delle polizze agevolate in agricoltura. Eravamo abituati ad una contribuzione fino al 70% del premio agevolato" mentre l'ultimo Decreto stabilisce una contribuzione al 40% ha detto Scalmana che ha però sottolineato che il ministro in occasione dell'Assemblea di Confagricoltura ha detto che sono state trovate nuove forme di finanziamento per andare a rimpinguare l'annata 2022, sia per il 2023.

 

Gli adempimenti e l'iter delle pratiche

Con Luigina Mattioli, direttrice del Consorzio Agridifesa Italia, si è parlato degli adempimenti e di come funzionano le polizze. "Il contributo pubblico arriva dopo una serie di adempimenti pratici che di solito l'azienda delega ai Caa che devono presentare pratiche e permettere che arrivino in fondo". Qui si inserisce il Consorzio di Difesa che, dopo aver pagato le polizze per conto degli assicuratori alle compagnie, invia i dati al Sistema Agricolo Nazionale e le pratiche possono essere avviate.

 

"Il grosso plus della collaborazione tra il Caa e il Consorzio di Difesa dovuto alla stretta collaborazione e alla possibilità di interagire immediatamente nel momento in cui dovessero esserci degli intoppi per correggerli e per permettere alle pratiche di proseguire il loro iter" ha detto Mattioli, specificando che oltre al "quanto" è importante il "quando" , cioè sapere quando i contributi arriveranno e ha detto che il consorzio si sta muovendo in tal senso per avere qualche certezza in più.

 

Il punto di vista delle aziende

Jacopo Tacconi, Business Development director di Howden Assiteca Agricoltura Srl ha fatto un quadro dal punto di vista delle aziende rispetto a quanto detto precedentemente precisando che "se mediamente un tasso è in Italia del 10% per assicurare le colture, un contributo del 70% o del 40% è determinante perché raddoppia il costo al netto della contribuzione per un'azienda". "Quindi cambiare una consuetudine in realtà impatta per una percentuale, che poi verrà modificata, incrementata come detto, però impatta sull'incertezza del sistema di un raddoppio del costo assicurativo".

 

Anche il "quando" impatta perché "se i consorzi anticipano i premi per conto dei soci alle compagnie assicurative, per questo sfasamento temporale tra i costi di produzione e la vendita del prodotto, anche oggi siamo in una fase economica dove i costi degli interessi passivi sono molto impattanti rispetto al passato e quindi anche capire quando verrà erogato un contributo è determinante per definire le proprie politiche per gli imprenditori agricoli".

 

Scarica la locandina del webinar

 

Questi sono solo alcuni estratti del webinar che è possibile rivedere sul canale YouTube di Upa Siena

 

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