Le aziende agricole sono un facile bersaglio per i ladri. Si tratta infatti di strutture isolate, di grandi dimensioni, difficili da sorvegliare e talvolta disabitate durante la notte. E così i malviventi si portano via di tutto, dai trattori al carburante, dai fitofarmaci al gasolio, dai prodotti appena raccolti alle arnie.

 

"La Puglia è particolarmente colpita da questo fenomeno", ci racconta Giannicola D'Amico, vicepresidente regionale di Cia - Agricoltori Italiani, che a dicembre ha presentato un documento per chiedere alle amministrazioni locali e nazionali di aumentare l'impegno e le risorse per la prevenzione dei furti agricoli.

 

"Il fenomeno è a macchia di leopardo. Quest'anno, ad esempio, con il buon prezzo raggiunto dalle olive, ci sono bande che di notte depredano gli oliveti. Si tratta spesso di ladruncoli, mentre ci sono vere e proprie bande organizzate che prendono di mira i trattori e le attrezzature agricole", sottolinea D'Amico.

Leggi anche Campagne come il Far West, furti e sequestri di trattori

Furti agricoli, niente è al sicuro

I trattori di media potenza sono sicuramente quelli maggiormente presi di mira, perché facilmente trasportabili e rivendibili. I ladri puntano ai mezzi nuovi, meglio se dotati di tutti gli optional del caso, come ad esempio il caricatore frontale.

 

Le bande di solito agiscono di notte, penetrando nelle rimesse e mettendo in moto i mezzi, che poi vengono caricati su camion centinati e portati via. I trattori spesso vengono nascosti in luoghi abbandonati (come vecchie stalle, casolari, sottopassaggi, capannoni, eccetera) e dopo alcuni giorni, quando la merce si è "raffreddata", vengono recuperati per essere trasportati verso la destinazione finale, che spesso si trova in un Paese dell'Est.

 

Ma i ladri lavorano anche su ordinazione, oppure rubano i mezzi per avere pezzi di ricambio. Un po' come succede nel mercato delle automobili. E proprio da questo settore è stata mutuata la pratica del "cavallo di ritorno". "I ladri rubano un trattore e chiedono poi una sorta di riscatto al proprietario, che se vuole riaverlo deve pagare i malviventi", sottolinea Giannicola D'Amico.

 

Oltre ai mezzi agricoli, appannaggio di bande organizzate, i furti sono spesso perpetrati da ladruncoli. Si tratta di soggetti singoli o di piccoli gruppi che di notte rubano i prodotti agricoli direttamente in campo. Arance, olive, ciliegie, ma anche frumento. Ci sono stati casi di agricoltori che si sono visti trebbiare di nascosto i campi durante la notte.

 

E poi ci sono le arnie, un vero business visto che sono facilmente trasportabili e richieste sul mercato. Ma i ladri prendono un po' quello che trovano: componenti dei sistemi di irrigazione, soffiatori lasciati incustoditi, gruppi elettrogeni, piantine in attesa di essere trapiantate, sacchi di concime e così via. Qualunque cosa possa avere un valore viene prelevata indebitamente se lasciata incustodita. E talvolta gli agricoltori, anche se presenti, assistono impotenti per paura di essere malmenati.

 

"Quello che consigliamo a tutti gli agricoltori è di denunciare immediatamente i furti, anche se si tratta di piccola entità", sottolinea D'Amico. "Solo in questo modo è possibile avere un quadro della situazione e solo così è possibile chiedere l'intervento pubblico, come abbiamo fatto durante un evento che si è tenuto lo scorso dicembre, in cui abbiamo chiesto che nelle strade rurali venissero installate delle telecamere per monitorare il passaggio dei veicoli".

Leggi anche Apicoltura, ora i furti arrivano anche in mieleria

Dodici idee per fermare i ladri in campagna

Contrastare il fenomeno dei furti nelle aree rurali non è affatto semplice, proprio perché le forze dell'ordine devono sorvegliare un territorio vasto, poco popolato, in cui i ladri agiscono velocemente, di notte, portando via prodotti difficilmente tracciabili. Un aumento degli organici sarebbe un segnale importante, come anche l'installazione di telecamere di sorveglianza sulle principali arterie di comunicazione, che registrando i passaggi potrebbero dare una mano ad individuare i malfattori.

 

Gli agricoltori sono tuttavia i primi a doversi attrezzare per fermare i delinquenti. Di seguito riportiamo dodici consigli antiladro, partendo dal mondo dei trattori, i beni maggiormente presi di mira dai ladri.

 

Per capire come difendersi abbiamo chiesto consiglio a Roberto Guidotti del Cai, la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani:

  • Per quanto riguarda i trattori, i sistemi di rilevamento Gps sono tra i metodi più efficaci. Si tratta di apparecchi di piccole dimensioni, grandi come un pacchetto di sigarette, che permettono di geolocalizzare il trattore e di sapere in tempo reale se questo si allontana dalla rimessa. Ma attenzione, perché siano efficaci questi sistemi devono essere ben occultati, nascosti cioè in luoghi non facilmente accessibili, come ad esempio sotto la cabina, nell'imbottitura di un sedile o all'interno del condotto di aerazione. Unica pecca, la batteria, che dura solo alcuni mesi e che quindi deve essere ricaricata periodicamente. I sistemi delle case costruttrici, poiché montati in serie sempre nella stessa posizione, sono facilmente individuabili e risultano quindi poco utili in caso si tratti di bande specializzate.
  • Altro metodo efficace è rappresentato dagli antifurti che bloccano il sistema idraulico. Si tratta di una tecnologia che mette fuori uso funzionalità chiave del trattore, come ad esempio lo sterzo, per cui il trattore può essere messo in moto, ma non si riesce a guidare. Sono sistemi che per essere aggirati richiedono molto tempo e sono dunque piuttosto sicuri.
  • Ma come ricordato da Guidotti, spesso i metodi più difficili da individuare sono quelli fai da te. Ad esempio una piccola valvola applicata al tubo di alimentazione del gasolio, raggiungibile magari solo attraverso un lungo cacciavite. Oppure un morsetto sul sistema di alimentazione elettrico applicato ex novo, da staccare ogni sera. E così via. L'importante è che questi sistemi siano occulti. Staccare la batteria, ad esempio, è inutile.
  • In generale, è bene prevenire l'ingresso di estranei in azienda. I ladri solitamente effettuano dei sopralluoghi per capire quali sistemi di sicurezza sono presenti, dove sono dislocati i mezzi e di quale tipologia sono. Spesso i malfattori si spacciano per venditori ambulanti, oppure tecnici del gas o braccianti in cerca di lavoro. Entrano, fanno il sopralluogo e poi colpiscono. I ladri hanno poi spesso dei basisti nelle aree rurali, che avvertono le bande quando c'è un colpo interessante: ad esempio un agricoltore che ritira un grosso quantitativo di agrofarmaci, oppure un trattore nuovo e così via. I ladri possono così andare sul sicuro. Quindi è meglio dare il meno possibile nell'occhio e aumentare la sorveglianza nei momenti critici, quando ad esempio si hanno in magazzino tanti prodotti.
  • Nelle aziende agricole è poi bene avere antifurti perimetrali collegati direttamente ad istituti di vigilanza che garantiscano un intervento celere. Lo stesso vale per le telecamere, che funzionano da deterrente solo quando portano all'intervento di vigilantes. All'interno dei capannoni sono ottimi anche i sensori di movimento e gli antifurti nebbiogeni, che in pochi secondi riempiono i locali di una fitta nebbia che rende impossibile vedere quello che si sta facendo.
  • Non bisogna poi sottovalutare i sistemi classici di prevenzione delle intrusioni: finestre con le inferriate, porte blindate o con robuste serrature, filo spinato sui muri perimetrali, assenza di alberi vicino ai muri di cinta su cui i ladri si potrebbero arrampicare, cancelli chiusi a chiave all'ingresso e così via.
  • In generale, sarebbe bene evitare di lasciare attrezzature e prodotti incustoditi, per quanto possibile.
  • Visto che i sistemi Gps dei trattori sono molto appetibili, sarebbe bene staccarli e riporli in luoghi sicuri ogni sera. Come anche le chiavi dei mezzi, che andrebbero conservate lontano dai trattori stessi.
  • Per chi ha le arnie, tra i beni più rubati, ci sono dei sistemi Gps da inserire all'interno dei favi, che permettono la geolocalizzazione. Inoltre è bene sistemare le arnie in luoghi difficilmente visibili dalle strade e assicurarle al suolo saldamente.
  • Le cisterne del carburante devono essere collocate in luoghi riparati, non visibili dalla strada e avere dei sistemi antimanomissione.
  • È bene poi marcare tutte le attrezzature, quelle grandi e quelle piccole, con sigle in luoghi non facilmente visibili, in modo da poterne provare la proprietà nel caso in cui il bene sia recuperato dalle forze dell'ordine o nel caso in cui il ladro provi a rivendere la refurtiva su piattaforme online. Bene anche fotografare i pezzi e registrare i numeri di serie.
  • Infine è sempre bene avere più di un sistema antintrusione. "Più difficoltà il ladro incontra, maggiore sarà la possibilità che rinunci al colpo", conclude Roberto Guidotti. Certo, avere più sistemi ha un costo, ma è comunque inferiore ai danni che i ladri possono causare.