Ormai è a tutti noto che i dati relativi ai registri dei trattamenti fitosanitari, alle fertilizzazioni ed agli spandimenti di reflui devono entrare a far parte del fascicolo aziendale.
In pratica ogni azienda agricola deve fornire al proprio Caa una serie di dati che devono essere raccolti direttamente in campo e l'entità di questi dati non dipende solo dagli ettari dell'azienda, ma anche dal numero e dalla tipologia di colture coltivate.
In Italia sono veramente poche le aziende agricole "monocoltivazione"; se togliamo le aziende specializzate alla produzione vitivinicola o all'olivo... quasi tutte le altre hanno sempre coltivazioni che interessano più tipologie di colture.
Per fare la massima chiarezza abbiamo realizzato uno schema che permette di:
- scoprire le varie tipologie di colture e le filiere a cui afferiscono;
- scoprire chi può raccogliere e scrivere queste informazioni in QdC® - Quaderno di Campagna® (quelle indicate in verde: la stessa azienda agricola, oppure, se delegate dall'azienda agricola, il rivenditore di mezzi tecnici, il consulente aziendale (agronomico o del CAA), il contoterzista a cui vengono affidati i lavori oppure i singoli tecnici delle varie filiere);
- scoprire chi può utilizzare e leggere i dati raccolti (quelle indicate in rosso su espressa autorizzazione dell'azienda agricola che è l'unica a detenere la proprietà dei i dati e che può definire se metterli a disposizione di ispettori, controllori, certificatori, auditor e agli operatori delle varie filiere agroalimentari per informare la Gdo e il consumatore finale);
- scoprire come i dati forniti al Caa raggiungono poi gli organismi pagatori, Agea Coordinamento e la Commissione Europea.
(Fonte: Ivano Valmori)
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Si tratta di un percorso abbastanza articolato per cui abbiamo realizzato anche un video che spiega in dettaglio i vari aspetti.
Guarda il video sul flusso e la valorizzazione dei dati dell'azienda agricola
I punti chiave
I dati che nascono in campo sono sempre di proprietà dell'azienda agricola!
È il legale rappresentante dell'azienda agricola (e solo lui) che può decidere:
- se gestirli internamente o delegare uno o più gestori esterni;
- a quali Caa esporli per l'inserimento nel fascicolo aziendale;
- se presentarli a ispettori, controllori, certificatori, auditor;
- se metterli a disposizione delle varie filiere in cui opera.
In pratica i dati necessari per QdC® - Quaderno di Campagna® possono essere gestiti direttamente dall'azienda agricola oppure da uno o più "gestori" delegati dalla stessa azienda agricola.
La gestione dei dati può essere affidata:
- al rivenditore di riferimento (che può anche inserire in automatico i dati dei prodotti acquistati);
- al consulente che segue l'azienda (consulente professionista o consulente del Caa);
- al contoterzista che effettua le operazioni colturali in azienda;
- ad ognuno dei tecnici che segue specifiche colture (e quindi, diverse filiere) dell'azienda agricola.
Una volta che i dati sono stati inseriti e validati, questi, su specifica autorizzazione del proprietario o del gestore, possono essere messi a disposizione:
- del Caa di riferimento che li potrà così comunicare agli organismi pagatori, ad Agea Coordinamento e all'Unione Europea;
- delle varie filiere di riferimento (al fine di garantire la tracciabilità dei prodotti agroalimentari e fare una buona comunicazione con Gdo e consumatore finale);
- a quanti sono delegati al svolgere azioni di controllo (come i controllori Ue, Agea, Nas, Ausl, Regionali, gli ispettori e auditor degli enti di certificazione).
Le filiere a cui l'agricoltore può esporre i dati raccolti in campo
L'agricoltore può anche decidere se utilizzare i dati raccolti e validati da QdC® - Quaderno di Campagna® per le varie filiere in cui opera. In particolare i dati di campo possono essere utili:
- per i prodotti freschi (come frutta, verdura, fiori e piante ornamentali) alle varie organizzazioni di produttori, alle cooperative, ai mercati e alle industrie di trasformazione;
- per l'uva da vino alle varie cantine;
- per l'olivo ai frantoi;
- per la barbabietola da zucchero agli zuccherifici;
- per le varie colture estensive (come oleaginose, proteiche, cereali, legumi, riso, foraggi) i dati possono essere utili ai molini, ai pastifici, alle riserie, alle industrie alimentari e ai mangimifici;
- per la silvicoltura e la pioppicoltura alle varie cartiere e alle industrie del legno;
- per il tabacco ai tabacchifici;
- ... e per tutti i prodotti i dati raccolti in campo servono alla Gdo e al consumatore finale per garantire origine e salubrità delle produzioni made in Italy.
Parleremo di questi argomenti a Fieragricola dal 31 gennaio al 3 febbraio a Verona. Trovi le informazioni sui convegni e sullo stand a questa pagina.
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