Un'alleanza per il rilancio dell'olio extravergine Dop e Igp per sviluppare tutte le potenzialità del settore. Si sono infatti riuniti, a Roma lo scorso 28 novembre al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, praticamente tutti i consorzi di tutela riconosciuti (che oggi arrivano a ventiquattro enti), insieme con imprese e associazioni del settore.
Al centro dell'appuntamento - dal titolo "Olio extravergine d'oliva: il fattore Ig" - le denominazioni protette e le indicazioni geografiche: si parte dalle oltre cinquecento varietà di olive per arrivare ai terrazzamenti liguri, passando per le colline umbre e toscane, il tavoliere pugliese, le valli siciliane, le pendici dei monti abruzzesi e le coste calabresi. Obiettivo, dare maggior valore all'olio extravergine made in Italy, partendo dalla costruzione di quello che potrebbe essere ritenuto "un vero proprio 'cantiere', a tutti gli effetti, delle eccellenze del nostro territorio".
"La filiera dell'olio extravergine d'oliva italiano - osserva il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida intervenendo all'incontro - è di grande territorialità, qualità, ed espressività del nostro made in Italy. Ha tutte le potenzialità del vino; ci stiamo lavorando, a partire dalla lotta contro il Nutriscore, e dal Pnrr".
Con cinquanta oli extravergine d'oliva Dop e Igp, l'Italia - viene spiegato - è "in questo settore il Paese più rappresentativo a livello comunitario e mondiale per numero di riconoscimenti d'origine. Sono circa 23.500 gli operatori impiegati".
Secondo Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia (che ha promosso l'appuntamento), "occorre realizzare nel comparto dell'olio extravergine d'oliva quello che è stato fatto per altri settori di successo della Dop Economy".
Nei primi nove mesi del 2023 il volume delle vendite del comparto è in calo dell'11%, mentre il valore è cresciuto del 16%, e in particolare il prezzo medio dell'extravergine d'oliva del +30%.
Secondo i dati presentati da Ismea, l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, l'Italia è il maggior consumatore di olio extravergine d'oliva, con 456mila tonnellate di uso interno all'anno (8,2 litri a testa); è il secondo produttore mondiale con 290mila tonnellate prodotte nel 2023, e il secondo esportatore con 359mila tonnellate nel 2022. Inoltre viene segnalato che nel 2023 sono scese le importazioni del 23%, mentre sono cresciute le esportazioni del 7% in valore. L'olivicoltura italiana - prosegue l'analisi di Ismea - rappresenta "un patrimonio inestimabile" con "gli oltre 1,16 milioni di ettari coltivati a olivo da 619mila aziende agricole (il 61% estesi per meno di 1 ettaro) e i 4.352 frantoi attivi" in Italia.
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