Francesco Lollobrigida è stato chiamato alla guida del Dicastero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare il 21 ottobre scorso nel primo Governo presieduto da Giorgia Meloni che ha giurato il 22 ottobre 2022 nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Il neoministro è nato a Tivoli, ha 50 anni ed è deputato di Fratelli d'Italia dal 2018. Durante la scorsa legislatura ha ricoperto la carica di capogruppo alla Camera dei Deputati - incarico nel quale era stato riconfermato - ed ha fatto parte delle Commissioni Giustizia, Bilancio e Politiche Europee. Laureato in giurisprudenza, imprenditore turistico, ha sposato Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio incaricato. Altra parente importante del neoministro, questa volta di sangue, è Gina Lollobrigida, famosa attrice italiana, della quale è il pronipote.

 

Francesco Lollobrigida, un politico puro

Ecco il "chi è" dell'uomo che dovrà guidare l'Italia verso la nuova Pac 2023-2027, e rilanciare la produzione agricola nazionale, atteso che il Dicastero di via XX Settembre d'ora in poi cambierà denominazione in Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Un cambiamento suggerito da Coldiretti, l'Organizzazione agricola alla quale - secondo fonti confidenziali - sarebbe molto vicino.


La militanza di Francesco Lollobrigida inizia nell'adolescenza quando entra nel Fronte della Gioventù, l'Organizzazione politica giovanile del Movimento Sociale Italiano, della quale diventa il leader per la provincia di Roma nel 1995. Tra il 1997 ed il 1999 è responsabile nazionale di Azione Studentesca, l'Organizzazione politica degli studenti medi di Alleanza Nazionale. Dal 1996 al 2000 Lollobrigida è stato consigliere comunale a Subiaco, tra il 1998 ed il 2003 è consigliere provinciale alla Provincia di Roma e dal 2005 al 2006 è assessore comunale allo Sport, Cultura e Turismo al Comune di Ardea.

 

Nel 2006 entra anche nel Consiglio Regionale del Lazio, dove era risultato non eletto l'anno prima, subentrando ad Andrea Augello, che nel frattempo eletto senatore. Lollobrigida nel 2010 fa esperienza come assessore nella Giunta del Lazio guidata da Renata Polverini, dalla quale riceve le deleghe per i Trasporti e la Mobilità Regionale. Intanto cresce la sua presenza in Alleanza Nazionale e poi nel Popolo delle Libertà, del quale diventa responsabile per la provincia di Roma tra 2010 e 2012.

 

Il 20 dicembre 2012 Francesco Lollobrigida abbandona il partito del Popolo delle Libertà insieme alla cognata Giorgia Meloni ed è tra i fondatori di Fratelli d'Italia. Con le elezioni politiche del marzo 2018 Francesco Lollobrigida è eletto alla Camera dei Deputati, dove diventa il capogruppo di Fratelli d'Italia. È stato rieletto deputato, sempre nel Lazio, il 25 settembre scorso.


Nell'attività parlamentare di Lollobrigida - pure molto vasta e proficua - non si riscontrano proposte di legge in materia di agricoltura e politiche agricole, a parte una richiesta di modifica della Legge Quadro Nazionale sulla Caccia.

 

Coldiretti, cambio nome Ministero è buon segno

"I migliori auguri di buon lavoro al neoministro dell'Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e all'intero Esecutivo guidato da Giorgia Meloni che ha dimostrato grande sensibilità nei confronti dell'agricoltura con la sua prima uscita pubblica dopo le votazioni in Coldiretti". È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel ringraziare per l'impegno e la collaborazione il ministro dell'Agricoltura uscente Stefano Patuanelli e il presidente del Consiglio Mario Draghi.

 

"Apprezziamo tra l'altro - sottolinea Prandini - la scelta di accogliere la nostra proposta di cambio del nome del Dicastero che significa nei fatti un impegno per investire nella crescita del settore, estendere le competenze all'intera filiera agroalimentare, ridurre la dipendenza dall'estero e garantire agli italiani la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità".

 

Molte le priorità per il nuovo Governo indicate dalla Coldiretti: sfruttare i fondi del Pnrr per garantire la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall'estero e ammodernare la rete logistica; difendere i 35 miliardi di fondi europei "oggi a rischio" secondo l'Organizzazione; confermare il no al Nutriscore, al cibo sintetico e agli accordi internazionali sbagliati che "penalizzano il made in Italy"; fermare l'invasione dei cinghiali e realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità.

 
"Bisogna intervenire subito - conclude Prandini - sui rincari dell'energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio".

 

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Confagricoltura, gli auguri di buon lavoro

Le più vive congratulazioni di Confagricoltura tutta vanno a Giorgia Meloni, prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio. "Al neoministro dell'Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, i nostri migliori auguri di un proficuo lavoro - dichiara il presidente dell'Organizzazione, Massimiliano Giansanti -. Siamo certi condividerà con il mondo agricolo il ruolo strategico dell'agricoltura per l'economia del Paese". "Ci attendono sfide importanti - conclude Giansanti - e dovremo metterci subito al lavoro per rispondere alle esigenze delle aziende agricole che sono chiamate in questo difficile momento a dare risposte in termini produttivi, alle prese con le insidie dettate dai mercati e dalla situazione geopolitica in atto".

 

Cia, occorre politica forte a Bruxelles

Auguri di buon lavoro al ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida e a tutta la squadra di Governo presieduta da Giorgia Meloni, "prima donna Presidente del Consiglio della storia d'Italia" pervengono anche  da Cia - Agricoltori Italiani.

"Auspichiamo che il nuovo Governo dia al settore agricolo il giusto peso nella vita del Paese. I gravi problemi economici che stanno investendo l'Italia non risparmiano l'agricoltura, anzi, è proprio questo settore - rileva il presidente Cia, Cristiano Fini - che sta pagando uno dei prezzi più alti, stretto tra gli aumenti delle materie prime e dell'energia e dal contrasto degli aumenti per i consumatori. Se si ferma l'agricoltura si rischia, infatti, di far frenare tutta la filiera agroalimentare del made in Italy".

 

"Occorre, dunque, una politica forte a Bruxelles che contrasti, in primis, l'introduzione di uno strumento inutile e dannoso come il Nutriscore - conclude Fini -. Nel solco della transizione ecologica Cia chiede, inoltre, che non si penalizzi il solo settore agricolo, come rischia invece di avvenire con la proposta di Regolamento Ue sui fitofarmaci, che noi bolliamo come inaccettabile'.

 

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Cia - Agricoltori Italiani, è scritto inoltre nella nota,  pronta a collaborare su questi temi e sull'indispensabile difesa delle aree interne del Paese, che sono bacino di un'agricoltura di qualità e hanno bisogno di risorse e investimenti per non spopolarsi".

 

 

Al momento della pubblicazione, in data 24 ottobre 2022, il sito del Ministero riportava ancora il nome precedente "Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali"