"Più che una campagna, quella che ci aspetta è una grande sfida: dai carburanti, ai fertilizzanti fino al packaging. Tutto è aumentato" afferma Massimiliano Carraro, presidente di Ailma, l'Associazione Italiana Lavorazione Mais Alimentare, riguardo alla campagna 2023-24 delle farine da mais e da leguminose. Ailma rappresenta all'interno dell'Associazione Italiana dell'Industria Olearia (Assitol) le imprese produttrici di farine proteiche vegetali e senza glutine.

 

Il quadro internazionale è molto complicato, soprattutto in Europa, in quanto la situazione geopolitica, insieme al cambiamento climatico in atto, riveste un ruolo determinante sulla campagna.

 

Ue: il panorama è incerto e variabile

Dalle prime stime di Ailma si prevede che nel periodo 2023-24 la superficie dedicata al mais calerà del 7% e la produzione sarà inferiore del 10% rispetto agli ultimi 5 anni. 
Infatti, è atteso un decremento del 35% per le esportazioni maidicole da Kiev, in quanto il conflitto in Ucraina ha provocato la crescita dei costi della logistica e ha ridotto le aree destinate alla coltivazione.

 

Inoltre, il mancato accordo sul grano tra Russia e Turchia ha creato ulteriore incertezza. A questo si aggiungono il perdurare della crisi idrica ed i rincari energetici.
Ciò spiega perché gli agricoltori europei hanno puntato su soia e grano duro.

 

Italia: il clima non aiuta

Anche l'Italia ha sofferto l'alternanza del caldo oltre la norma e di piogge alluvionali, che hanno influenzato in negativo sia le rese che le quantità.

Sul lavoro di agricoltori e aziende di trasformazione incidono in particolare i costi generali di produzione ancora sostenuti.

La carenza di piogge ha favorito colture alternative al mais, che necessita di molta acqua; Ailma prevede, tuttavia, un incremento del 2% della produzione, grazie soprattutto al mais giallo italiano.

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America: la situazione è migliore

In America, invece, le prime stime sono decisamente più ottimistiche. Gli Stati Uniti hanno incrementato le superfici a mais del 9%, il Brasile del 2%, l'Argentina del 4%. Nonostante gli effetti del meteo estremo, che hanno inciso sulle rese, negli States la produzione aumenterà del 10%. Il Brasile registrerà invece una contrazione di circa il 4%, mentre l'Argentina vedrà crollare i suoi quantitativi di quasi il 60% a causa delle scarse rese per la siccità.

Tuttavia, il consistente livello degli stock e l'ottima produzione statunitense stanno rafforzando la tendenza al ribasso delle quotazioni che si è registrata nelle ultime settimane.

 

Prospettive future

La siccità e gli eventi estremi portati dal Niño, le tensioni internazionali, gli alti costi dell'energia sono le principali variabili che il settore delle farine da mais e da leguminose dovrà fronteggiare nella campagna 2023-24.


Le farine da mais e da leguminose sono alla base di un'ampia gamma di importanti prodotti alimentari: snack salati e dolci, prodotti da forno, prodotti per la prima colazione, birra, pasta, bevande vegetali e prodotti alternativi alla carne, anche nei filoni del "senza glutine", biologico e anallergico.

"Per queste ragioni la disponibilità di materia prima risulterà insufficiente e l'import sarà necessario per rispondere al fabbisogno dell'industria. Le incognite sono tante, ma le nostre aziende sapranno offrire al consumatore farine sicure e di qualità" rassicura il presidente Carraro.