"È fondamentale perseguire una politica di sovranità alimentare che tuteli gli interessi del nostro Paese". Con questa posizione Tommaso Battista esordisce alla guida di Copagri, eletto dal Consiglio generale di Copagri riunitosi nell'ambito del VI Congresso nazionale "Rinnovarsi per crescere. Insieme per essere protagonisti dell'agricoltura", il 9 e 10 novembre scorsi a Roma.

 

Battista guiderà la Confederazione per il prossimo mandato. Al suo fianco avrà come vicepresidente Giovanni Bernardini.

 

"Sono un conservatore e considero l'agricoltura il pilastro economico che ha fondamenti nella formazione della nostra tradizione - afferma il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare e Forestale Francesco Lollobrigida intervenendo al Congresso - essere conservatore significa guardare avanti all'efficientamento degli strumenti ma avere anche un ancoraggio serio ai valori che connaturano la nostra società, la nostra tradizione, la nostra cultura e saperli difendere. Conservatore è uno che è ben consapevole che esistono strumenti nuovi che vanno adottati per migliorare ma che è ancorato a principi permanenti che travalicano i tempi e la storia, che possono essere ancora al centro della formazione a tutela di quei valori che qualcuno vuole superare e disintegrare in nome di utopie ideologiche che molto spesso hanno già fallito".

 

Battista, classe 1964, è un sindacalista agricolo, esperto di politica agricola comunitaria e nazionale; è entrato in Copagri alla fine degli Anni Ottanta ricoprendo incarichi di livello tecnico prima e politico poi; nel 1996 viene eletto presidente di Copagri Bari, nel 2009 è anche presidente regionale della Puglia, dove ci resta per tre mandati.

 

"Riteniamo fondamentale perseguire una politica di sovranità alimentare che tuteli gli interessi dell'agroalimentare e valorizzi le indicazioni geografiche, vera ricchezza del nostro Paese, rigettando gli attacchi alla dieta mediterranea e alle nostre produzioni di eccellenza - osserva Battista - così come sistemi fuorvianti quali il Nutriscore. Parallelamente, si dovrà continuare a lavorare per semplificare e migliorare gli strumenti di gestione del rischio, senza dimenticare che l'Italia è uno dei pochi Paesi ad aver attivato i fondi di mutualizzazione e l'Income Stabilization Tool (Ist), il cui utilizzo risulta al momento alquanto complesso".

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Secondo Battista "l'azienda agricola è un'impresa ad alto rischio, che produce a cielo aperto in un contesto sempre più critico e che si trova costretta a dover affrontare di volta in volta difficoltà diverse ma sempre potenzialmente drammatiche, quali le fitopatie, le oscillazioni dei mercati, le speculazioni e, recentemente, gli incrementi record dei costi di produzione e delle tariffe energetiche".

 

"Noi vorremmo che l'Europa ripensasse il suo sistema produttivo, i suoi mezzi di approvvigionamento e possa restituire dignità a un mondo naturale - rileva Lollobrigida - come si fa ad immaginare che un agricoltore possa depauperare il territorio e rendere inutilizzabili le terre che lascerà ai suoi figli? L'agricoltore è il primo ambientalista, il primo che difende l'ecosistema, che non si difende con una visione ideologica ma guardando alla realtà pragmatica di quello che si ha di fronte".