L'Umbria lavora per preparare la nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale 2023-2027.

 

Sono infatti partite le attività del Tavolo del partenariato che dovrà definire il Complemento dello Sviluppo Rurale per l'Umbria 2023-2027, il così detto Csr, cioè il documento di programmazione regionale sull'attuazione della nuova politica agricola comune, per quanto riguarda lo sviluppo rurale in Umbria.

 

Come documento, il Csr è una delle novità della nuova programmazione europea in agricoltura che prevede un unico documento nazionale cui concorreranno i "complementi" preparati delle singole regioni.

 

Si tratta di un documento ancora in via di definizione che finora ha avuto una sua fase di confronto a livello nazionale con le altre regioni sotto la supervisione e il coordinamento del Mipaaf.

 

I tempi per arrivare alla sua definizione finale sono ridotti, dal momento che la nuova programmazione dovrà partire a gennaio 2023 e per tanto il documento dovrà essere completato entro la fine dell'anno, per non rischiare il blocco dei pagamenti dei bandi.

 

Ad oggi, come è stato detto dall'assessorato alle Politiche Agricole regionale e dall'autorità di gestione del Psr, sono state create 45 schede di intervento per l'Umbria che raccolgono e sviluppano le linee strategiche e gli obiettivi generali.

 

A livello regionale sono state individuate già delle priorità che vanno dal potenziamento della competitività, alla gestione delle calamità naturali all'innovazione.

 

Infatti tra i principali obiettivi inseriti dagli uffici dell'assessorato alle Politiche Agricole nel documento, c'è innanzitutto il rafforzamento della competitività delle imprese e della loro capacità di adeguarsi ai nuovi mercati.

 

Verrà quindi sostento il processo di ammodernamento delle imprese agricole attraverso investimenti rivolti all'innovazione e alle nuove frontiere della digitalizzazione.

 

Ci saranno poi interventi a favore della promozione del sistema di qualità dei prodotti agroalimentari umbri, quelli contro lo spopolamento delle aree rurali, quelli a sostegno della transizione ecologica, di tutela del territorio e prevenzione degli eventi calamitosi.

 

Un altro punto centrale per cui sono previsti importanti interventi riguarda anche le azioni a favore dei giovani agricoltori e dello sviluppo del biologico.

 

Infine, c'è la volontà di cambiare i paradigmi generali, cercando di superare le individualità aziendali e puntando sull'aggregazione dei soggetti interessati ai vari bandi e misure, puntando molto anche sui distretti del cibo, su cui la regione sta investendo politicamente e economicamente molto.