Nei giorni scorsi Rete rurale nazionale ha pubblicato il "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 - secondo trimestre 2021" incorporando così i dati nuovi sul mese di giugno, fino ad ora non pubblicati, su avanzamento della spesa, rischio disimpegno, oltre ad un'ampia messe di dati sulla qualità della spesa nelle singole regioni.

E se trova necessaria conferma che le regioni in transizione Molise e Sardegna hanno già speso da tempo la quota obbligatoria del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, azzerando così il rischio disimpegno automatico, permane una situazione delicata per le regioni in ritardo di sviluppo, in particolare per il Psr Puglia.

Per quanto riguarda le regioni in ritardo di sviluppo, al 30 giugno 2021 i Psr di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a fronte di una dotazione finanziaria totale originaria di 7.374,1 milioni di euro, avevano messo a segno spesa pubblica per oltre 4.244 milioni di euro pari ad un avanzamento del 57,55% sulla dotazione complessiva, conseguendo un passo in avanti di 103,8 milioni di euro rispetto al 31 maggio 2021.

Questo significa che le regioni del Sud - su oltre 4.461,3 milioni di euro del Feasr messi loro a disposizione dall'Unione europea - ne avevano spesi al 30 giugno poco più di 2.567,6 milioni, riuscendo a spendere 62,8 milioni di euro in più rispetto a fine maggio scorso.

E complessivamente considerate hanno un obiettivo: tra luglio e il prossimo 31 dicembre 2021 dovranno spendere per intero oltre 561,4 milioni di euro al fine di azzerare il rischio di perdere risorse del Feasr - non spese al 30 giugno - per oltre 339,6 milioni di euro.
E le necessità di spesa pubblica del programma di Regione Puglia pesano per il 51,69% sull'insieme considerato. Nell'insieme queste regioni hanno speso tra gennaio e giugno 2021 oltre 295,7 milioni di euro per una quota Feasr di circa 195,5 milioni, ma - come si vedrà più avanti - mantengono posizioni molto diverse tra loro anche se devono complessivamente fare di più.
 


Basilicata

Il Psr Basilicata 2014-2020 - 671,3 milioni di euro di dotazione finanziaria totale - nei mesi di aprile, maggio e giugno del 2021 ha dato fondo ad oltre 15,4 milioni di euro di spesa pubblica complessiva, oltre 9,3 milioni in quota Feasr, raggiungendo così una spesa pubblica complessiva di quasi 370,7 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 55,21%. Entro fine anno il Psr Basilicata dovrà assicurare una performance di spesa pubblica pari a oltre 61,7 milioni di euro, tanto da spendere così tutta la quota Feasr a rischio disimpegno automatico, pari a 37,3 milioni di euro. La velocità di spesa, anche se cresciuta nel mese di giugno, è complessivamente ancora troppo bassa, e andrebbe mantenuta su livelli elevati, perché questo programma è riuscito a spendere fino ad ora solo il 30,49% della quota Feasr impegnata nel 2018 e che va rendicontata entro il 2021, in ossequio al criterio N+3.
 

Calabria

Il Programma della Regione Calabria - 1.089,3 milioni di euro di dotazione finanziaria iniziale - nel secondo trimestre 2021 ha rendicontato quasi 39,6 milioni di euro di spesa pubblica, ben 23,9milioni solo di Feasr, raggiungendo così al 30 giugno una spesa pubblica complessiva di quasi 757,6 milioni di euro, tanto da portare l'avanzamento di spesa al 69,55%. La spesa è sufficientemente veloce, ma non solo già da fine 2020 il rischio disimpegno automatico per il 2021 risulta azzerato. Si avvicina infatti il raggiungimento del target per il 31 dicembre 2022, posto ad appena 53,4 milioni di euro di quota Feasr.
 

Campania

Il Psr Campania - che con 1.812,5 milioni di euro di dotazione iniziale dispone del secondo budget in Italia dopo il Psr Sicilia - nel secondo trimestre del 2021 ha messo a segno una spesa pubblica di quasi 54,2 milioni di euro, 32,8 in quota Feasr, raggiungendo una spesa pubblica totale di quasi 1.080,5 milioni di euro al 30 giugno, pari ad un avanzamento di spesa del 59,61%. La Campania da luglio a dicembre dovrà spendere oltre 86,9 milioni di euro per azzerare il rischio disimpegno automatico su circa 52,6 milioni di Feasr; un obiettivo che la direzione generale Politiche agricole aveva già dichiarato - prima dell'estate - che verrà raggiunto con un lieve margine di anticipo sulla scadenza Psr Campania. Il programma dovrà dare fuoco alle polveri, perché da gennaio a giugno la spesa pubblica complessiva è stata di 67,5 milioni di euro, pertanto è necessaria un'accelerazione ulteriore a quella avvenuta tra aprile-maggio ed il primo trimestre. Motivo per il quale una celere liquidazione del Progetto integrato giovani sarebbe di valido ausilio ai fini del raggiungimento del target di spesa.
 

Puglia

Il Programma di sviluppo rurale della Puglia è quello che permane in maggiori difficoltà, anche se al 30 giugno è in regola con le condizioni Ue sul disimpegno automatico 2020 che è riuscito ad evitare. Forte di 1.616,7 milioni di euro di dotazione complessiva iniziale, dei quali oltre 978 milioni di euro rappresentati dal Feasr, ha speso nel trimestre aprile giugno poco più di 44,7 milioni di euro, 27 milioni dei quali in quota Feasr. E restano ancora da spendere entro il 31 dicembre ben 175,5 milioni di euro del Feasr, a cofinanziamento di una spesa pubblica complessiva - entro fine anno - di quasi 290,2 milioni, decisiva per evitare di andare a disimpegno per il terzo anno consecutivo. La spesa pubblica complessiva fino al 30 giugno, intanto, è stata di 751,1 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 46,46%.
 

Sicilia

Il Psr Sicilia 2014-2020 - forte di una dotazione iniziale complessiva pari a 2.184,1 milioni di euro, ben 1.321,4 milioni in quota Feasr - ha il budget più grande d'Italia. Nel secondo trimestre 2021 ha realizzato spesa pubblica per oltre 56,7 milioni di euro e liquidazioni in quota Feasr pari a oltre 34,4 milioni di euro. Con una spesa pubblica complessiva raggiunta il 30 giugno scorso di quasi 1.284,2 milioni di euro, per un avanzamento di spesa pari al 58,79% del budget, non desta più preoccupazione: l'avanzamento della spesa del Feasr a fine giugno in relazione agli impegni di spesa del 2018 ha raggiunto il 57,56%, e la velocità di spesa sta crescendo. E dovrà mantenere un ritmo superiore ai 20,4 milioni di euro al mese fino al 31 dicembre per poter centrare un importante obiettivo di spesa. Infatti il Psr Sicilia dovrà, entro il 31 dicembre prossimo, spendere complessivamente oltre 122,5 milioni di euro, per non perdere quasi 74,2 milioni di euro di Feasr.
 

Molise e Sardegna

I Psr di Molise e Sardegna - entrambe regioni in transizione - sul 2021 hanno solo da continuare a spendere ordinatamente i loro rispettivi budget. Entrambe hanno già centrato i rispettivi obiettivi di spesa e azzerato il Feasr a rischio disimpegno automatico, e presentano avanzamenti di spesa di tutto rispetto.

Il Molise - a fronte di una dotazione di 207,7 milioni di euro, ha già sostenuto una spesa di quasi 158,4 milioni per un avanzamento di spesa pari al 76,24%. Non solo, manifesta una capacità di spesa sul 2019 del 89,30%, il che significa ancora 1,4 milioni di euro di quota Feasr spesa ed avrà raggiunto l'obiettivo di azzeramento del rischio disimpegno automatico fissato per il 31 dicembre 2022.

La Sardegna, invece, forte di un budget complessivo da 1.291,5 milioni di euro, ha raggiunto un avanzamento di spesa del 71,44% investendo fino al 30 giugno 922,6 milioni di euro. E anche in questo caso il traguardo per l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico per il 2022 si avvicina: restano da spendere altri 38,5 milioni della quota Feasr.