Domanda non peregrina – anche in attesa del censimento agricolo in atto proprio in queste settimane.
Iniziamo dalle aziende agricole. Compulsando il web si trovano diversi dati anche discordanti molte volte proprio pubblicati dalla stessa Istat. Noi prendiamo per buoni i risultati preliminari relativi al Farm register che l'Istat ha realizzato nell'ambito delle attività propedeutiche al censimento generale dell'agricoltura. Questi dati, riferiti al 2017, stimano in 1,5 milioni di aziende agricole nel nostro Paese a coprire una superficie agraria utile di 12,8 milioni di ettari. In media quindi avremo 8,4 ettari ad azienda, con un una produzione standard media di 39mila euro. Attenzione però: c'è una ambiguità – si è parlato di aziende agricole non di imprese agricole (registrate alle Camere di commercio).
Dallo stesso Farm Register si evince che le imprese attive con attività agricola principale sono solo il 27,3% del totale delle aziende (quindi circa 410mila), le attive con attività agricole "secondarie" il 5,7% (circa 90mila). Poi abbiamo il 30,7% di aziende agricole di persone fisiche (quindi non imprese nel senso burocratico del termine), diciamo 460mila unità. Qui troviamo molte aziende la cui produzione è data per l'autoconsumo o alimenta anche un minuto commercio che è pur basilare per molti tipi di economia e anche per la salvaguardia dell'ambiente e dei territori.
Il dato più eclatante riguarda però il restante 36,3% delle aziende, ovvero la bellezza di 550mila unità per oltre 4,5 milioni di ettari. Per capirci la dimensione complessiva di Lombardia ed Emilia-Romagna messe assieme. Queste sono unità operative non attive. Quindi abbandonate. Per parlare di agricoltura in Italia bisogna iniziare da questi dati.