La Regione Calabria avvia lo strumento di sostegno ai sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e la valorizzazione delle aree rurali calabresi attraverso l'istituzione dei Distretti del cibo. "Sul sito web della Regione Calabria è stata pubblicata in versione integrale - informa una nota del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria - la manifestazione d'interesse per il riconoscimento, anche in Calabria, del modello individuato dal legislatore nazionale per organizzare i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e promuovere, allo stesso tempo, lo sviluppo delle comunità delle aree rurali, attraverso la tutela della loro identità storica e culturale". La manifestazione d'interesse è parte integrante del decreto dirigenziale n 4127 del 21 aprile 2021, e sarà a breve pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria. A partire dalla data di pubblicazione, decorreranno i 90 giorni entro i quali potranno essere presentate le istanze di riconoscimento dei Distretti.
 

L'obiettivo, una rete regionale dei Distretti

La manifestazione ha un obiettivo dichiarato: "definire, attraverso il procedimento di riconoscimento di matrice regionale, la mappatura delle aree idonee alla realizzazione di una rete regionale dei Distretti, per acquisire - è specificato nella nota del dipartimento Agricoltura - informazioni dettagliate sulla loro dimensione territoriale, sulla quantificazione dei fabbisogni di investimento, sulle previsioni delle diverse necessità finanziarie di spesa e sui potenziali impatti strategici dei programmi di intervento".
 

Possibili Distretti del cibo di otto tipologie

Sulla base della normativa vigente, e previa istruttoria valutativa, saranno otto le tipologie di distretti che, nello specifico, la Regione procederà a riconoscere:
  1. rurali,
  2. agroalimentari di qualità,
  3. produttivi locali,
  4. produttivi locali anche a carattere interregionale,
  5. produttivi locali localizzati in aree urbane o periurbane,
  6. produttivi locali caratterizzati dall'interrelazione e dall'integrazione fra attività agricole,
  7. produttivi locali caratterizzati dalla presenza di attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, preparazione alimentare e agroindustriale,
  8. biodistretti e distretti biologici.
Saranno altresì riconosciuti, come Distretti del cibo, i distretti rurali e agroalimentari di qualità già esistenti e iscritti al registro nazionale dei Distretti del cibo presso il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che dovranno comunque presentare idonea istanza di riconoscimento e relativa documentazione, nel rispetto delle procedure della manifestazione d'interesse appena indetta, nell'ambito della quale si prevede anche la periodicità almeno biennale della verifica del mantenimento dei requisiti necessari.
 

Gallo, vita per i sistemi produttivi

“Quella dei Distretti del cibo - commenta l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianluca Gallo - è una iniziativa di assoluto rilievo per la nostra terra: prenderanno finalmente vita sistemi produttivi territoriali caratterizzati da un forte fattore aggregante e finalizzati alla coesione e all'inclusione sociale, alla crescita dell'occupazione e della competitività delle realtà imprenditoriali locali. La manifestazione d'interesse è un nuovo passo in questa direzione, compiuto come sempre di concerto con le organizzazioni di categoria, i consorzi di tutela, gli enti camerali e gli imprenditori agricoli".