Ciò si evince da uno studio dell'assessorato regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Art-Er e Unioncamere Emilia-Romagna, con il coinvolgimento di 155 imprese appartenenti a tutti i comparti in rappresentanza di 3,6 miliardi di euro di fatturato. Secondo il rapporto, la crisi sanitaria ha avuto conseguenze negative per il settore, in particolare dovute al calo della domanda nazionale ed estera, ma anche per la gestione più complessa causata dalla rimodulazione di ordini e richieste specifiche da parte dei clienti, nonché per le interruzioni della catena di approvvigionamento.
Le imprese partecipanti all'indagine hanno registrato però una crescita media delle vendite online del 55% rispetto al periodo pre-pandemia. Addirittura quattro imprese su dieci hanno registrato picchi importanti, con aumenti anche maggiori del 100%, mentre quasi la metà ha registrato variazioni contenute, comprese tra il -2% e il +1%.
"Siamo al fianco delle imprese agricole e agroalimentari emiliano-romagnole" spiega Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna - al centro della strategia 2030 vi è la transizione digitale, una delle quattro sfide da vincere, contenute nel Patto per il lavoro e per il clima. Per migliorare la connettività delle aree rurali abbiamo investito negli ultimi anni quasi 50 milioni di euro, con tanti progetti in via di conclusione".
"Grazie al piano Data Valley bene comune - continua l'assessore Mammi - metteremo in campo oltre 200 milioni di euro di fondi europei e nazionali per incentivi alla connettività delle imprese, con azioni mirate per migliorare le competenze digitali per i settori economici più in ritardo in termini di sviluppo tecnologico-informatico, oltre a un piano di Banda ultralarga per le cosiddette aree bianche. Infine, dal Psr, sono previste risorse per gli investimenti in agricoltura di precisione, implementazione degli strumenti digitali e sostegno alle iniziative di formazione".