Cresce il biologico in Toscana e cresce in tutti i suoi aspetti: dalle superfici, agli operatori e ai consumi. Ad annunciarlo è la Coldiretti regionale sulla base dei dati presentati da Ismea nel rapporto 'Bio in cifre 2020'.

A crescere sono le superfici certificate, che hanno avuto un aumento del 4%, ma crescono anche gli agricoltori che si dedicano al metodo biologico, con un aumento percentuale dello 0,7%.

Riguardo alle superfici, quelle certificate in Toscana hanno raggiunto i 144mila ettari, dove i tipi di colture principali sono le colture foraggere (30%), quelle cerealicole (17%), gli olivi (11%) e le viti (10%), mentre gli operatori hanno superato i 5mila.

Un interesse che viene fuori anche dal numero di domande che sono state fatte per l'ultimo bando del Psr a sostegno del biologico che ha fatto registrare una richiesta di 22 milioni di euro a fronte di una disponibilità di 17 milioni stanziati, come ha sottolineato il presidente della Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi.

E insieme a superfici e operatori crescono anche i consumi, con un carrello della spesa che in Toscana è sempre più ricco di prodotti certificati biologici.

Un aspetto molto interessante quello dei consumi, secondo la Coldiretti, che deve essere sostenuto con campagne promozionali, ma anche difeso da frodi e da eventuali concorrenze estere sleali.

L'Italia è infatti uno dei principali importatori di prodotti biologici da paesi extracomunitari, con un volume di importazione che nel 2019 ha raggiunto le 210mila tonnellate, di cui oltre un terzo proveniente dall'Asia, motivo per cui l'associazione di categoria sta lanciando un appello affinché si intensifichino i controlli alle frontiere.