Uno scenario da stato di calamità si è presentato ieri agli occhi dei soccorritori in provincia di Brindisi dopo la violenta grandinata e i nubifragi improvvisi con raffiche di vento che hanno devastato le campagne, strappato via le olive e l'uva da tavola dalle piante, affogando gli ortaggi tardivi in pieno campo. E' questa la prima stima di Coldiretti Puglia dopo l'improvvisa ondata di maltempo che con furia inarrestabile ha assestato un colpo durissimo nei campi dove è stato richiesto l'intervento della Protezione civile. L'evento è stato preceduto da grandinate e nubifragi abbattutisi sulla Puglia sin dal 22 settembre e che avevano colpito con forza da Foggia sino a Taranto.

"L'autunno è iniziato nel peggiore dei modi in Puglia, dopo una estate caratterizzata da temperature estreme e da fenomeni improvvisi e controversi. Dopo la violenta grandinata a Castellaneta in provincia di Taranto, il nubifragio sulla Murgia nel barese e i danni agli oliveti a Torremaggiore in provincia di Foggia, nelle scorse ore è toccato alla provincia di Brindisi, letteralmente devastata da grandine, vento e alluvioni", ha detto ieri Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

"Sono state ore da incubo con veri e propri improvvisi fiumi d'acqua che trascinavano le olive strappate dai rami per la violenza di acqua, vento e grandine. Scene apocalittiche con i campi ricoperti da manti di olive e uva e gli ospiti degli agriturismi bloccati dai torrenti di acqua creatisi per la violenza dell'alluvione che rendevano impraticabili le strade rurali e gli accessi alle strutture", lamenta Filippo De Miccolis, presidente di Coldiretti Brindisi.

"Abbiamo già sollecitato l'assessorato all'Agricoltura per attivare tutte le verifiche tempestive e utili a deliberare in giunta regionale la richiesta di declaratoria di stato di calamità, mediante l'accertamento dei danni che sono ingentissimi" aggiunge il presidente De Miccolis, che sottolinea: "Abbiamo perso gli investimenti e le produzioni in campo con olive, uva e ortaggi letteralmente distrutti".

Poche ore prima grandinate violente, nubifragi con campi allagati e muri crollati, oliveti e vigneti danneggiati: era questa solo una prima stima dei danni compilata da Coldiretti Puglia che segnala danni in provincia di Taranto con epicentro a Castellaneta, a Bari sulla Murgia e in provincia di Foggia a Torremaggiore. A farne le spese ancora vigneti, oliveti e ortaggi, colpiti da chicchi di grandine grandi quanto albicocche caduti sui raccolti, in piena vendemmia in corso e alla vigilia della campagna olearia 2020.

"E' necessario attivare misure urgenti anche del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, come la sottomisura 5, per dare ristoro alle aziende agricole che perdono reddito e liquidità in pochi minuti di clima tropicale e contano i danni a strutture ed impianti. Negli ultimi cinque anni dal 2015 al 2019 il valore assicurato è sceso del 49% e il numero di aziende che sottoscrivono polizze assicurative al 43%", aveva affermato Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia solo il 23 settembre. Una considerazione che poi si è come dissolta ieri, innanzi alla catastrofe del brindisino.

Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Per questo è da rivedere a fondo - afferma Coldiretti Puglia - anche il meccanismo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.