"L'autunno è iniziato nel peggiore dei modi in Puglia, dopo una estate caratterizzata da temperature estreme e da fenomeni improvvisi e controversi. Dopo la violenta grandinata a Castellaneta in provincia di Taranto, il nubifragio sulla Murgia nel barese e i danni agli oliveti a Torremaggiore in provincia di Foggia, nelle scorse ore è toccato alla provincia di Brindisi, letteralmente devastata da grandine, vento e alluvioni", ha detto ieri Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"Sono state ore da incubo con veri e propri improvvisi fiumi d'acqua che trascinavano le olive strappate dai rami per la violenza di acqua, vento e grandine. Scene apocalittiche con i campi ricoperti da manti di olive e uva e gli ospiti degli agriturismi bloccati dai torrenti di acqua creatisi per la violenza dell'alluvione che rendevano impraticabili le strade rurali e gli accessi alle strutture", lamenta Filippo De Miccolis, presidente di Coldiretti Brindisi.
"Abbiamo già sollecitato l'assessorato all'Agricoltura per attivare tutte le verifiche tempestive e utili a deliberare in giunta regionale la richiesta di declaratoria di stato di calamità, mediante l'accertamento dei danni che sono ingentissimi" aggiunge il presidente De Miccolis, che sottolinea: "Abbiamo perso gli investimenti e le produzioni in campo con olive, uva e ortaggi letteralmente distrutti".
Poche ore prima grandinate violente, nubifragi con campi allagati e muri crollati, oliveti e vigneti danneggiati: era questa solo una prima stima dei danni compilata da Coldiretti Puglia che segnala danni in provincia di Taranto con epicentro a Castellaneta, a Bari sulla Murgia e in provincia di Foggia a Torremaggiore. A farne le spese ancora vigneti, oliveti e ortaggi, colpiti da chicchi di grandine grandi quanto albicocche caduti sui raccolti, in piena vendemmia in corso e alla vigilia della campagna olearia 2020.
"E' necessario attivare misure urgenti anche del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, come la sottomisura 5, per dare ristoro alle aziende agricole che perdono reddito e liquidità in pochi minuti di clima tropicale e contano i danni a strutture ed impianti. Negli ultimi cinque anni dal 2015 al 2019 il valore assicurato è sceso del 49% e il numero di aziende che sottoscrivono polizze assicurative al 43%", aveva affermato Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia solo il 23 settembre. Una considerazione che poi si è come dissolta ieri, innanzi alla catastrofe del brindisino.
Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Per questo è da rivedere a fondo - afferma Coldiretti Puglia - anche il meccanismo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.