Borsa merci Roma
Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 273 euro alla tonnellata sui valori minimi e 278 sui massimi, in calo di 7 euro alla tonnellata rispetto alla seduta della settimana precedente. In due settimane su questa piazza il cereale pastificabile ha perso 12 euro alla tonnellata.Borsa merci Foggia
Il 22 luglio 2020 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia ha fissato per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa - prezzi da un minimo di 297 euro alla tonnellata a 302 euro sui massimi. La variazione negativa registrata sulla seduta della settimana scorsa è di 10 euro alla tonnellata. Foggia perde nelle ultime due settimane ben 13 euro alla tonnellata.Associazione granaria di Milano
Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 21 luglio, sulla piazza lombarda, il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:- Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 298 euro a tonnellata sui minimi, 305 euro sui massimi, in calo di 5 euro sulla seduta della settimana precedente; nelle ultime due settimane questa provenienza ha perso 10 euro alla tonnellata.
- Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 310 euro a tonnellata sui minimi, 315 euro sui massimi, in calo di 5 euro sulla seduta della settimana precedente; nelle ultime due settimane anche questa provenienza ha perso 10 euro alla tonnellata.
- Produzione Sud Italia, non quotato.
Il generico frumento duro non comunitario è stato quotato a 302-313 euro alla tonnellata anch'esso in calo ma di 2 euro a tonnellata. I frumenti duri esteri comunitari risultano nuovamente non quotati.
Borsa merci di Bari
Il listino della Borsa merci di Bari del 21 luglio segnala per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa, un calo di altri 5 euro sulla settimana precedente e prezzi compresi tra un minimo di 300 e un massimo di 305 euro a tonnellata. Su questa piazza nelle ultime due settimane sono stati bruciati 30 euro alla tonnellata di valore.In discesa anche i prezzi del frumento estero. Sulla piazza di Bari il grano duro Spagnolo con proteine al 13% perde altri 5 euro sulla seduta precedente e si assestata a 295 euro sui minimi e 300 sui massimi, con perdite complessive nelle ultime due sedute di ben 10 euro alla tonnellata. Permane non quotato il Canadese con proteine al 15%.
Associazione granaria meridionale in Borsa merci di Napoli
L'Associazione granaria meridionale il 14 luglio scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 300 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi. Tali valori sono in discesa, rispettivamente, di 15 euro sui minimi e 10 euro sui massimi sulla settimana precedente. Nelle ultime due sedute questa piazza ha perso 30 euro alla tonnellata sia sui minimi che sui massimi. Non sono stati quotati i grani duri esteri.Associazione meridionale cerealisti di Altamura
L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 17 luglio scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 sui massimi, registrandosi un calo di 8 euro sulla seduta precedente. Nelle ultime due settimane il prodotto ha perso 28 euro alla tonnellata.Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di 1° qualità è stato fissato in pari data a 314 euro alla tonnellata sui minimi e 317 euro sui massimi, registrando un calo di 5 euro alla tonnellata sulla seduta precedente. Nelle ultime due settimane il Canadese di 1° qualità su questa piazza ha perso 8 euro alla tonnellata.
Borsa merci Bologna
L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 16 luglio e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - provenienza Nord Italia, alle condizioni di "franco partenza" è stato fissato a 290 euro alla tonnellata sui minimi e 295 euro sui massimi, in calo di 5 euro sulla seduta del 9 luglio. Nelle ultime due settimane il cereale pastificabile ha perso 13 euro a tonnellata.Ismea, i prezzi all'origine per piazza in Italia
Il quadro riassuntivo per l'Italia tracciato ieri da AgroNotizie su rilevazioni Ismea per i prezzi medi di campagna del grano duro fino è quello illustrato in tabella, corredato dalle variazioni percentuali sulla settimana precedente e le condizioni di acquisto e vendita, prezzi sempre Iva esclusa.Su 14 piazze monitorate da Ismea in questa settimana, ben sette risultano in calo, due in rialzo e cinque restano stazionarie. Come è facile dedurre dalla lettura di questi numeri, è chiaro che il prezzo del grano duro pastificabile continua a calare su alcuni dei principali mercati di campagna italiani - Bari, Foggia, Catania, Palermo, Ferrara, Macerata e Napoli- ed è rimasto stabile lì dove si erano registrate situazioni di sostanziale equilibrio tra domanda e offerta.
Ma vi sono alcune eccezioni. Per esempio il prezzo molto basso delle piazze umbro-marchigiane - Perugia e Ancona - visibilmente statiche intorno a 200 euro di prezzo medio. Altra particolarità, le piazze in rialzo: sono Campobasso e Grosseto e tendono a riequilibrare un prezzo ancora troppo basso rispetto alla domanda. Napoli continua ad avere il prezzo più elevato, nonostante sia in vistoso calo, anche se su una piazza singolare, caratterizzata da forte domanda e scarsa offerta.