A presentare i dati del 2019 e la tendenza per il 2020 è l'amministratore delegato del gruppo Marco De Matteis in un webinar insieme al direttore marketing del gruppo Fabrizio Nucifora, con la partecipazione di Denis Pantini, responsabile area agroalimentare di Nomisma, che ha presentato i dati del settore.
Il vero punto di forza dell'azienda è l'export, la cui quota ha superato l'80% dei ricavi dell'azienda, con oltre 40 paesi di destinazione. Nel primo quadrimestre 2020 la crescita è di un'ulteriore +15% sulle vendite, con ricavi a 56 milioni di euro. Fiore all'occhiello di De Matteis è il marchio Pasta Armando, basato su produzioni con il grano 100% italiano della filiera Armando, commercializzata in Italia e in oltre 10 paesi esteri, con performance molto interessanti anche nell'anno in corso (+30%). La filiera, creata nel 2010, si basa sull'accordo diretto con ogni singolo coltivatore, che si impegna a rispettare un rigoroso disciplinare orientato a una produzione di grano di alta qualità. Le aziende coinvolte sono oltre 1500.
"Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti dalla nostra azienda all'estero come in Italia – sottolinea Marco De Matteis – ogni nostro sforzo in questi anni è indirizzato a innalzare la qualità e l'efficienza, guardando sempre con più attenzione ai principi della sostenibilità. L'impegno con la Filiera Armando ha dato grandi frutti in questi dieci anni e vogliamo continuare su questa strada".
Fabrizio Nucifera, global sales and marketing di De Matteis, ha snocciolato tutti i dati già descritti in precedenza, "ricordando l'importanza di tutti i canali di mercato per l'azienda, con un importante preponderanza nella Grande Distribuzione estera, oltre che con una quota in private label. Continuiamo inoltre a fare investimenti in digital marketing e promozione – ha concluso Nucifora – questa è la strada per accrescere la penetrazione sul mercato".
"Il contributo alla nostra economia del settore agroalimentare è sempre più importante – ha spiegato Denis Pantini di Nomisma – il comparto vale l'11,5% del valore aggiunto sul Pil, anche se per certe regioni, specialmente al Sud, la percentuale è maggiore, oltre a 43 miliardi di export e 250 miliardi di euro di consumi. Anche durante le settimane di lockdown si è vista bene l'anticiclità del settore, con una crescita delle vendite di prodotti alimentari, in controtendenza rispetto a tutti gli altri settori. L'export della pasta vale 2,5 miliardi di euro e per alcune regioni del Sud contribuiscono a garantire lavoro e occupazione".