In questo arco temporale le vendite di vino nella Distribuzione moderna, relativa a ipermercati, supermercati e discount, hanno registrato una crescita a volume del 7,9%, mettendo a segno un +6,9% a valore su base annua rispetto allo stesso periodo del 2019. Scendendo nel dettaglio dei prodotti, le fasce Doc e Docg sono cresciuti in quantità del 6,8% e del 7,6% in valore, mentre i vini Igp e Igt sono volati (+10,5% in quantità, 7,7% a valore. I vini comuni sono in linea (+7,2% in quantità, +4,1% a valore), mentre le bollicine hanno rallentato (+1,2% a volumi, +1,6% a valore).
Nelle sole due settimane a cavallo di Pasqua le vendite di vino sono aumentate del 10,2%, mentre le bollicine hanno subito un forte crollo (-38%). Bene il vino biologico, in aumento del 19% nel primo trimestre 2020, con oltre 1,5 milioni di litri venduti.
"Nella distribuzione moderna si è comprato più vino perché il consumo casalingo ha sostituito, in parte, quello fuori casa di norma sul canale Horeca – sottolinea Virgilio Romano, business insight director di Iri – ma mancando feste, incontri e spensieratezza, è mancata la volontà di stappare uno spumante. Da inizio anno la crescita maggiore è da intravedere nel vino Igp e nella fascia daily da tavola".
"La crescita degli acquisti di vino in Gdo è significativa ma non basta a colmare il gap di domanda con la chiusura del canale Horeca – osserva Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. I dati dimostrano inoltre un'oggettiva propensione al risparmio, specie nel mese di aprile. Vinitaly è al fianco del settore per favorire il rilancio attraverso il business in tutte le sue declinazioni".