L'Umbria ha iniziato i lavori per la costituzione dei distretti del cibo. A dare il via al percorso è stata una riunione del Tavolo verde che nei giorni scorsi ha visto riuniti a Perugia le organizzazioni agricole, le associazioni dell'agroindustria e dei produttori biologici, l'università, gli agronomi e i tecnici del Parco tecnologico agroalimentare 3A.

L'obiettivo dell'incontro è stato quello di mostrare il progetto che vuol portare alla creazione dei distretti e prepararsi al bando del Mipaaf per ottenere i finanziamenti.

Per l'assessore regionale all'Agricoltura Roberto Morroni i distretti del cibo sono uno strumento valido per valorizzare il patrimonio agricolo e agroalimentare dell'Umbria. Uno strumento che favorisce il salto di qualità necessario al sistema delle imprese umbre.

La Giunta regionale punta in particolare su quattro tipi di distretti:
  • i distretti rurali (Dir), cioè sistemi produttivi locali caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea con una integrazione fra attività agricole e altre attività locali;
  • i distretti agroalimentari di qualità (Daq), caratterizzati da una significativa presenza economica e da una interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari;
  •  distretti di filiera (Dif), caratterizzati da una elevata concentrazione di piccole e medie imprese agricole e agroalimentari;
  • i biodistretti o distretti biologici (Dib), intesi come territori dove agricoltori biologici, trasformatori, associazioni di consumatori o enti locali abbiano stipulato e sottoscritto protocolli per la diffusione del metodo biologico di coltivazione, per la sua divulgazione e anche per il sostegno e la valorizzazione della gestione sostenibile anche di attività diverse dall'agricoltura.