Questa la filosofia di AgroNotizie, la rivista online nata nel 2001 e che pochi giorni fa ha festeggiato un compleanno speciale.
In diciotto anni AgroNotizie non ha mai stampato un foglio di carta, ma è arrivata direttamente a casa dei lettori.
E in tempo di social, quando la tecnologia ha iniziato a "correre", la rivista è stata al passo approdando su Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn.
Leggi le risposte del direttore responsabile Ivano Valmori.
Com'è nata AgroNotizie?
"Io facevo ancora l'istituto agrario, ad un incontro con dei tecnici si parlava di prodotti per la difesa. Un tecnico iniziò a raccontarci di questo aficida, dell'importanza di come andava utilizzato (già allora si parlava di utilizzo in modo ecologico) e disse: 'Il vero futuro delle aziende che fanno novità, non è tanto nel fare novità, ma nel divulgarlo. Abbiamo bisogno di divulgatori, perché sapere le informazioni sulle cose nuove è fondamentale per farle arrivare agli agricoltori'.
AgroNotizie nasce da quella idea: a scuola ho capito che la cosa più importante era quella di divulgare. Così ho iniziato a raccogliere informazioni, tant'è che la mia tesi per il diploma, che fu sull'actinidia, la scrissi quando avevo 14 anni e divenne una monografia dell'Agrotecnico oggi. Fu la prima monografia di una rivista sul kiwi e arrivò a qualche decina di migliaia di aziende agricole. Ancora non c'era internet all'epoca, ma AgroNotizie nasce così: il mio obiettivo era quello di prendere conoscenza e trasferirla nella testa degli agricoltori e fare in modo che arrivasse nel modo più semplice possibile".
Perché una rivista senza carta?
"Perché il valore di un'informazione non è un supporto, è l'informazione stessa. La più grande idea resta tale sia che sia scritta su un pezzo di carta, per mail sia che sia raccontata al telefono. Non è il supporto che fa l'opera, è il contenuto a fare la differenza. Negli anni 2000 c'era già internet e nel 2001, quando ho fondato la rivista, c'erano i bagliori del trasferimento della consocenza attraverso la rete, ho deciso quindi di non usare la carta perché non serve e perché inquina: devi prenderla, stamparla, gli inchiostri, confezionarla, incelophanarla, mandarla con i camion, arrivare a casa dell'agricoltore e magari prende anche la pioggia. Invece con una rivista digitale hai l'informazione sempre a disposizione. Le uniche cose che in qualche modo potrebbero impattare sull'ambiente in una rivista online sono l'energia elettrica e chi ci dà la connessione. Quindi, per una questione di etica aziendale, a livello di energia elettrica abbiamo fatto un contratto particolare con Sorgenia, certificata al 100% da fonte rinnovabile, mentre per quanto riguarda i fornitori abbiamo scelto di stare con Supernap, un'azienda americana che ha fatto della visione green e della sicurezza la loro bandiera. Inoltre, assieme al Ccpb, stiamo ragionando su come certificare quanta anidride carbonica in meno produciamo quando usciamo con una notizia su AgroNotizie, ovvero come trovare la carboon footprint di questa attività. AgroNotizie tutte le settimane incrementa la conoscenza, informazioni che saranno disponibili anche tra 50 anni, e mi piacerebbe far capire quanti camion di gasolio ci siamo risparmiati, quanti metri quadrati non abbiamo abbattuto, dare un valore a queste cose grazie ai numeri".
Perché un quotidiano per l'agricoltura?
"Perché io penso che non esista 'una' agricoltura. In Italia ci sono circa 300 specie agrarie, poi ci sono gli allevamenti, le bioenergie, eccetera… Noi ogni giorno usciamo più o meno con 20-30 articoli, perché non si parla 'soltanto' di agricoltura, ma di tutti i settori che operano nell'agricoltura, quindi sono tante agricolture, e per scrivere qualcosa di tutto è necessario scrivere tutti i giorni".
Perché il lettore non paga nulla?
"Per noi l'informazione è importante, è la nostra filosofia. E come già detto, a scuola ho capito che la cosa più importante era quella di divulgare. Così di questo insegnamento ne ho fatto la nostra filosofia. Per noi l'informazione è importante ed è per questo che deve essere accessibile a tutti. Un servizio che, grazie alle partnership con importanti aziende del settore e ai servizi di Image Line, resterà libero anche in futuro".
Avere partner non vi "lega" alle aziende?
"Ci sono gli articoli che noi pubblichiamo sempre e comunque, quelli che sono scritti dai giornalisti di loro pugno e quelli sono intoccabili. Poi ci sono quelli definiti insieme alle aziende, i redazionali, per raccontare storie di prodotti e sono indicati come 'Info dalle aziende'. Siamo legati alle aziende solo quando scriviamo un redazionale, mentre quando scriviamo un articolo le aziende non possono intervenire".
Come gestiamo le relazioni con il mondo della ricerca?
"Con il mondo della ricerca stiamo aprendo tantissimi canali di comunicazione, attraverso la sigla di protocolli, collaborazioni e accordi di mediapartnership".
Se mi registro che vantaggi ho?
"Chi si registra, già adesso ha il vantaggio che può accedere a tutti i dati meteo. Se non ti registri non sei geolocalizzato, se non sei geolocalizzato non hai le informazioni meteo di casa tua. In più, una volta alla settimana hai la raccolta delle notizie più interessanti e nei prossimi anni punteremo a farti avere informazioni sempre più personalizzate sulla base di ciò che ti interessa maggiormente".
Se vi do i miei dati… tanto li vendete!
"Come politica aziendale noi non vendiamo niente a nessuno. I dati li possiamo sempre utilizzare in modo aggregato, ma il dato che ci mette in relazione ad un utente registrato rimane sempre e solo qui. Noi non solo non li vendiamo, ma l'unico rappresentante legale dell'azienda che detiene il tutto è fisicamente presente in azienda".
Come fate a trovare sempre novità?
"Parto dall'idea che se ci sono 300 colture, l'Italia è lunga e ci sono 3-4mila aziende che continuamente lavorano per fare innovazione, più tutti i centri di ricerca universitari e non, cinque o sei notizie al giorno salteranno fuori. Cerchiamo di essere estremamente aperti al mondo esterno per essere un po' i catalizzatori delle novità".
Quanti sono i lettori?
"Siamo sui 3 milioni di lettori l'anno. In realtà sono gli utenti unici che nel tempo poi ritornano e siamo su quella cifra lì. Già il fatto di avere 3 milioni di utenti unici, quindi di lettori e 200mila registrati, sono numeri ragguardevoli".
Ho una bella storia… come faccio a raccontarvela?
"Abbiamo già la rubrica AgroInnovatori che raccoglie le storie di innovazione, di novità, storie personali, umane. Puoi inviare una mail a redazione@agronotizie.it raccontandola brevemente e, se il contenuto è interessante, ti contatteremo".
Quali le principali novità per il 2020?
"In ambito meteo, chi si registra su AgroNotizie e ci dirà dov'è, potrà avere una specie di centralina meteo che gli dà informazioni specifiche su dove si trova casa sua, oltre ai dati relativi al passato. L'altra cosa che faremo sarà su Fitogest®: aiuteremo chi si registrerà e sarà geolocalizzato a sapere quando fare i trattamenti, in funzione delle temperature, di quando è prevista pioggia, del tipo di prodotto utilizzato e così via.
Vorremmo andare sempre più verso un MyAgroNotizie: su 207mila utenti vanno via 180mila newsletter. L'ideale sarebbe fare in modo che ci siano 180mila newsletter diverse in funzione di quelle che sono le colture che ha scelto l'agricoltore. Ci muoveremo in questo modo già nei prossimi mesi".