Spilluzzicando fra le notizie agricole della settimana, ci salta agli occhi il presidente francese Emmanuel Macron che si prende d'imperio le deleghe europee e annuncia dalla Cina l'accordo fra l'Unione Europea con il gigante asiatico per i prodotti Dop e Igp.

Sorvolando sull'antipatia del francesino, abbiamo tirato un sospiro di sollievo vedendo che Francia e Italia hanno fatto pareggio piazzando 26 prodotti ciascuno sul totale di 100 prodotti europei che verranno tutelati dai cinesi.
"Parlare a nuora, perché suocera intenda": nel contesto della guerra dei dazi, la Cina vuol fare arrivare a Trump un messaggio forte e chiaro.

Certo la Cina sta diventando un mercato sempre più interessante e si piazza proprio dietro gli Usa - ma ancora a una certa distanza - nella lista degli importatori di prodotti agroalimentari dell'Unione europea. Chissà quindi se ci si potrà rifare per il fisiologico calo delle esportazioni che comporterà il rincaro daziario che gli Usa hanno stabilito come ritorsione alla vicenda Airbus.
Anche l'Italia – che per inciso non partecipa al consorzio Airbus – sarà colpita nel settore agroalimentare con dazi del 25% soprattutto su prodotti caseari (Parmigiano, Grana…).

Fra i prodotti colpiti dall'ineffabile Donaldo (anche lui con il vizio delle suocere) ci saranno anche le arance: forse un monito al nostro paese che ha iniziato ad esportare agrumi verso la Cina, e se ne faceva vanto.
Che tormentone.

Vorrà dire che cercherò consolazione gustando un'ottima Pixian Douban Igp (pasta di fagioli di Pixian) con aglio Igp di Pizhou e riso Igp Panjin, il tutto innaffiato da un ottimo Anqiu Da Jiang (Anqiu Ginger).
Se non mi leggerete la prossima settimana sapete già il perché.