Nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, si è inaugurato lo scorso 5 aprile il 266° anno accademico dei Georgofili, alla presenza del presidente Massimo Vincenzini, del presidente onorario Franco Scaramuzzi e di una platea ampia di accademici e di cittadini comuni, attratti dalla prolusione "Il pianeta delle piante" di Stefano Mancuso, uno degli scienziati più noti al mondo nell'ambito della ricerca sulle piante.

Il ricordo del presidente scomparso Giampiero Maracchi e una lunga carrellata sugli "oggetti" dell'agricoltura che nell'ultimo anno hanno raccontato attraverso molteplici canali di comunicazione, all'altezza dell'esigenza di informarsi rapidamente, ma senza incorrere nel rischio della fake news.

I dibattiti e gli approfondimenti che hanno coinvolto gli accademici a livello scientifico, ma anche studenti e cittadini, hanno abbracciato molteplici "oggetti". "Dalle innovazioni riguardanti l'olivicoltura e l'olio di oliva - ha ricordato Vincenzini - al problema degli animali selvatici; dalla sicurezza sul lavoro in agricoltura e selvicoltura alla sicurezza alimentare; dalle strategie innovative per la protezione delle piante alle prospettive della Pac dopo il 2020; dal problema dell'erosione costiera alle nuove regole per una gestione forestale sostenibile; dalla multifunzionalità dell'azienda agricola alla valorizzazione dei prodotti tipici di vari territori".

Innovazione e scienza saranno sempre di più gli strumenti in grado di migliorare l'agricoltura, chiamata a sfamare 9 miliardi di persone nel 2050 con cibo di qualità e in quantità sufficiente.

Ed è proprio su temi quali, appunto, innovazione e scienza che da sempre l'Accademia dei Georgofili lotta per vincere i pregiudizi e per smontare flussi di nuove informazioni che si susseguono senza sosta, incluse quelle prive di basi scientifiche.

"Sono sfide per i Georgofili su cui focalizzare la massima attenzione - ha raccomandato Vincenzini - senza alcuna distrazione, ma pur sempre disponibili al dialogo costruttivo, nel rispetto delle idee altrui, ma fermamente decisi nel perseguire obiettivi ampiamente condivisi".

Per fronteggiare tali esigenze di informazione e di formazione, serve un "esercito". Il vero patrimonio dell'Accademia sono gli accademici: con le ultime nomine circa mille Georgofili, di cui il 10% stranieri, "rappresentanti i vari settori scientifico-disciplinari delle scienze agrarie e forestali, dell'imprenditoria in agricoltura e delle relative competenze tecnico-professionali".

Al termine della cerimonia sono stati attribuiti i riconoscimenti e alla senatrice a vita Elena Cattaneo è stato consegnato il diploma di accademico onorario.