Arriva il ddl 'Cantiere ambiente', quello che punta a rendere più veloci ed efficaci gli interventi contro il dissesto idrogeologico, e che viaggerà in parallelo - almeno per alcuni aspetti - allo 'Sblocca cantieri', oltre a rientrare nel più ampio progetto già definito come 'Proteggi Italia'.

La bozza del disegno di legge ('Disposizioni per il potenziamento e la velocizzazione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio') - entrata in Cdm contempla undici articoli e punta essenzialmente alla semplificazione delle procedure, mettendo a disposizione dell'azione di 'cura' del suolo circa 6,5 miliardi (che includono il Fondo di sviluppo e coesione).

Con il provvedimento - che parte dal ministero dell'Ambiente - saranno affidati maggiori poteri ai presidenti di regione (che avranno funzioni di commissario contro il dissesto idrogeologico), tempi più veloci per liberare le risorse destinate agli interventi e la nascita di una nuova figura, il cosiddetto 'green manager'.

"Vogliamo semplificare la procedura per la definizione e il finanziamento degli interventi - spiega il ministro dell'Ambiente Sergio Costa - riducendo i tempi di esame delle proposte d'azione da parte dei commissari di governo e anticipando alla fase di programmazione degli interventi tutti i pareri e i visti previsti per legge. Entro sessanta giorni verranno definiti i cantieri da aprire attraverso conferenze di servizio con le autorità di bacino e i commissari".

In particolare è previsto uno stanziamento di 1,4 miliardi dal 2019 al 2023. Il ministero dell'Ambiente individuerà i criteri e le priorità per gli interventi. I finanziamenti saranno portati avanti con step del 30% e un 10% finale; una parte di finanziamenti, non superiori al 20%, potranno andare a interventi anche al di fuori della graduatoria di priorità se a richiederlo saranno i commissari.

I governatori, dal canto loro, dovranno redigere un Programma d'azione triennale per la mitigazione del rischio idrogeologico e per la salvaguardia del territorio; dovrà essere predisposto per Piani annuali con il dettaglio degli interventi, dei tempi per la realizzazione, e delle risorse di cui avranno bisogno.

Il ddl fa nascere anche una nuova figura: il 'green manager'; questo per "assicurare la corretta attuazione della normativa ambientale nell'ambito dell'amministrazione di appartenenza".

"Avevamo promesso tempi rapidi e certi e ci siamo - osserva il ministro dell'Ambiente Sergio Costa - il ddl è la risposta corposa, strutturata, sostanziale al dissesto idrogeologico. Il più grande cantiere del paese è pronto a partire". Il provvedimento infatti realizza gli obiettivi indicati dal dpcm del 20 febbraio 2019, il Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico 'Proteggi Italia'.