Dopo il fine settimana tragico per il maltempo, che solo nel Lazio ha causato cinque morti di cui uno schiacciato da un albero mentre si trovava dentro la sua auto, si sono succeduti due appelli per un approccio diverso, serio e professionale per la gestione delle alberature urbane.

Il primo è stato il presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e forestali di Roma Patrizio Zucca, che ha voluto sottolineare come lo stato di salute delle piante sia la principale causa di queste cadute, dal momento che piante sane e in buone condizioni difficilmente subiscono danni o rischiano di essere sradicate dal vento.

Nella sola Roma infatti sono stati molti gli alberi caduti a causa del forte vento, che ha indotto il sindaco a chiudere per precauzione parchi, ville e cimiteri per ridurre i rischi.

Una situazione quella di Roma, ma non solo, che testimonia quindi il difficile stato vegetativo in cui si trova gran parte del patrimonio arboreo di molte nostre città, dovuto a patologie, traumi, potature sbagliate e amputazioni radicali.

L'attenzione verso la stabilità degli alberi, competenza esclusiva dei dottori agronomi e forestali, per Zucca deve essere posta in primo piano dalle amministrazioni locali, lavorando sulla prevenzione e non sull'emergenza.

E un appello in questa direzione arriva anche da Pistoia, dove Francesco Mati, presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale, chiede di aprire il più presto possibile un tavolo operativo tra istituzioni e mondo imprenditoriale per definire una strategia di medio e lungo periodo sia sulla produzione del materiale utile alla forestazione delle aree colpite, che sulla valutazione delle operazioni da pianificare nelle città per una corretta riqualificazione del patrimonio arboreo.

A novembre, ricorda Mati, dopo l'ondata di maltempo che ha portato alla caduta di molte alberature urbane e alla distruzione dei boschi del bellunese, c'era già stata una lettera del Distretto vivaistico sia al ministro Gian Marco Centinaio che al sottosegretario Franco Manzato. E ora, l'argomento alberi sarà uno degli argomenti che i vivaisti vogliono porre al prossimo tavolo di filiera florovivaistica convocato al Mipaaft la prossima settimana.

Un platano capitozzato
Un purtroppo classico esempio di capitozzatura su un platano
(Fonte foto: Matteo Giusti - AgroNotizie)

E purtroppo bisogna osservare che siamo ben lontani da un approccio come quello che chiede il presidente degli agronomi laziali e dei vivaisti pistoiesi dal momento che molti enti locali si affidano a ditte di manutenzione del verde assolutamente inappropriate, spesso senza alcuna figura tecnica al loro interno, che realizzano interventi a dir poco sconsiderati. Basti guardare le potature sui viali di molte delle nostre città...