La progressione della spesa relativa ai Piani di sviluppo rurale nelle regioni del Centro-Nord Italia continua senza sosta, con l’obiettivo di chiudere la programmazione senza lasciare risorse per la strada. Agea ha pubblicato i dati relativi all’avanzamento al 31 ottobre 2018.

Lo scettro dei più virtuosi al momento va alla Provincia di Bolzano, che con 182,7 milioni già liquidati ha superato la soglia fatidica del 50% dell’avanzamento di spesa (50,53%). Segue molto più staccato il Veneto, con il 39,41% della spesa già erogata, pari a 460,6 milioni di euro. Al terzo posto la seconda provincia autonoma, Trento, con il 32,10%, equivalente a un’erogazione già contabilizzata di 95,5 milioni di euro.

Grande scatto in avanti del Piemonte, che con 45 milioni erogati solo nelle ultime due settimane di ottobre, ha agguantato per il momento il quarto posto, con il 26,06% della spesa erogata, pari a 281,1 milioni di euro già pagati. Quarto posto sottratto all’Umbria, attualmente attestatasi al 26% del programma, ovvero 241,4 milioni.

La Toscana ha invece già effettuato pagamenti per lo sviluppo rurale per 236,5 milioni di euro, il 24,92% del proprio programma, mentre a seguire subito a ruota c’è l’Emilia Romagna, con il 24,79% di avanzamento di spesa, equivalente a 291,1 milioni di euro.

Con il 22,94% di percentuale di spesa già registrata e liquidata c’è la Valle d’Aosta (31,4 milioni), mentre un po’ più indietro c’è la Lombardia, che nonostante i 229,7 milioni pagati, raggiunge appena il 20,11% di avanzamento.

L’ultima regione in acque tranquille è il Lazio, che ha azzerato il rischio di andare in disimpegno automatico, dopo aver raggiunto il 18,96% della spesa con 155,8 milioni erogati.

Migliora la situazione del Friuli Venezia Giulia che ha speso 45,2 milioni, pari al 15,49% della programmazione, ma che rischia di andare in disimpegno per oltre 5 milioni. Seguono le Marche, con il 12,28% di avanzamento, pari a 85,6 milioni di euro, ma con un rischio di disimpegno per oltre 6 milioni.

Le situazioni meno virtuose sono l’Abruzzo (10,32% della spesa, pari a 49,5 milioni), con un rischio di perdere 24,2 milioni di euro, e la Liguria, che non ha ancora raggiunto la doppia cifra, fermandosi appena al 9,76% di spesa contabilizzata, a rischio per 23,3 milioni.

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