I mercati del grano duro fino nazionale in Puglia tra gli inizi e la prima decade di ottobre confermano l’intonazione negativa della scorsa settimana con i prezzi all'origine in ulteriore calo del 2,2% e che adesso si collocano 2 euro la tonnellata al di sotto di quelli all'ingrosso sulla piazza di Foggia, anche loro calati di 3 euro, a 217 euro alla tonnellata sui minimi e 222 euro alla tonnellata sui massimi.

E’ quindi finita la stabilità iniziata già nelle ultime tre settimane di luglio sui prezzi all'origine, seguita poi da tutti i valori all'ingrosso e che fino al 19 settembre scorso aveva consentito il permanere dell'anomala condizione di un prezzo di campagna superiore a quello praticato dai commercianti all'ingrosso.

I prezzi all'origine rilevati da Ismea sulla piazza di Foggia l'11 luglio a 225 euro la tonnellata sui valori minimi e 230 euro sui massimi, e che si erano mantenuti stabili fino al 19 settembre, hanno perso 10 euro tra il 26 settembre 2018 e ed il 3 ottobre, attestandosi nell’ultima rilevazione a 215 euro sui minimi e 220 euro sui massimi.

Alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia i valori del cereale pastificabile - fermi fino al 3 ottobre a 220 euro sui minimi e 225 euro sui massimi - sono scesi ieri, 10 ottobre 2018, a 217 euro sui minimi e 220 sui massimi.

Nella seduta di ieri l'Osservatorio prezzi ha inoltre rilevato un calo di 3 euro per tonnellate in ciascuna delle tre categorie di grano duro slavato e la complessiva stasi del biologico, giunto alla sua dodicesima seduta.
 

Prezzi all'ingrosso

A Foggia il grano duro fino all'ingrosso della nuova mietitura ha messo a segno, ieri, la tredicesima quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi: 217,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 222,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%. In calo quindi sulla quotazione del 3 ottobre: il prezzo era rimasto fermo sui valori di 220 – 220 dal 25 luglio sino a inizio ottobre e per ben otto sedute.

La quotazione di ieri è invece superiore a quella del 23 maggio scorso di 17 euro alla tonnellata. Il prezzo di ieri risulta in perdita di 5 euro/tonnellata sull'analoga seduta della passata campagna commerciale, poiché l’11 ottobre 2017 il grano duro fino a Foggia risultò quotato a 222-227 euro alla tonnellata.

Il grano duro biologico, fissato per la prima volta il 4 luglio 2018 a 360-365 euro alla tonnellata è invece riconfermato sugli stessi valori anche ieri e per la dodicesima volta consecutiva.

Le quotazioni dei grani duri slavati ieri sono tutte calate, sia nei valori minimi che nei massimi, di 3 euro alla tonnellata rispetto a quelle del 3 ottobre scorso. Il prodotto slavato da 77-78 chilogrammi ogni 100 litri di volume, è stato fissato ieri a 205 euro sui minimi e 210 sui massimi. Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Calato a 195 euro alla tonnellata sui minimi e 200 sui valori massimi il cereale da 75-76 chilogrammi di peso per ogni 100 litri. E scende a 185-190 euro/tonnellata anche il grano con meno di 75 chilogrammi per 100 litri di volume.

Continuano a non essere quotati all'ingrosso sulla piazza di Foggia i grani duri di qualità "Buono mercantile" e "Mercantile", segno evidente che tutto il grano valutato in Borsa merci presenta un elevato tenore di proteine.
 

Prezzi all'origine

Ismea ha rilevato, il 3 ottobre 2018 i prezzi del grano duro fino sulla piazza di Foggia alle condizioni di "franco magazzino-partenza": 215 euro sui valori minimi e 220 euro sui massimi, con un calo sulla rilevazione del 26 settembre del 2,2%. Si tratta del secondo calo consecutivo: il 26 settembre 2018, i prezzi all'origine del grano duro fino erano scesi sulla piazza di Foggia a 220 euro a tonnellata sui valori minimi e 225 sui massimi ed erano su valori inferiori di 5 euro rispetto a tutte le precedenti rilevazioni di settembre.

I valori del 3 ottobre scorso si rivelano in ogni caso maggiori del 7,5% rispetto al 20 giugno, quando i prezzi all'origine rilevati dall'istituto erano pari a 200 euro a tonnellata sui valori minimi 205,00 sui massimi. I valori del 3 ottobre scorso sono invece minori del 2,25% rispetto a quelli registrati da Ismea all’origine nella scorsa campagna commerciale il 4 ottobre 2017.