Agea ha aggiornato al 30 giugno i dati relativi alle erogazioni agli agricoltori dei piani di sviluppo rurale. AgroNotizie ha fatto quindi una panoramica per capire come, al Centro-Nord, ogni regione si sia mossa in termini di efficienza e qualità della spesa. Qui di seguito infatti, un'analisi regione per regione.
E' necessario ricordare che, nel valore di avanzamento in percentuale della spesa, Agea ha considerato anche il prefinanziamento e la riserva di efficacia di attuazione. 


Abruzzo

La percentuale di attuazione del Psr 2014-2020 ha raggiunto la percentuale del 10,26%, con 23,6 milioni di euro liquidati, con ancora 192,6 milioni da erogare alle aziende agricole abruzzesi. Fra le misure dove l'avanzamento è maggiore, c'è l'agricoltura biologica (34,68%) e le indennità zone soggette a vincoli naturali (33,86%).
Sul fronte Feasr le percentuali di riserve di performance vedono la priorità 4 in testa con il 70% di target di spesa raggiunto, in favore della valorizzazione degli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura. L'Abruzzo è ancora una delle poche regioni al Centro Nord che non hanno azzerato il rischio di disimpegno automatico, con 18 milioni di euro di esposizione.


Trentino Alto Adige

Bolzano
La provincia altoatesina, al momento, risulta ancora la più efficiente d'Italia per capacità di spesa Psr. I pagamenti hanno raggiunto quota 43,58% del totale previsto, pari a 67,9 milioni di euro complessivi, con 78,5 milioni di euro da liquidare entro il 2020.
Con il rischio di disimpegno automatico già azzerato da tempo, l'obiettivo è accrescere la qualità della spesa. Le performance di erogazione migliori sono relative alle misure sull'agricoltura biologica (90,9% di raggiungimento target), i pagamenti agro-climatico-ambientali (60,35%) e le indennità zone soggette a vincoli (47,19%).
Ottimi impegni sul fronte Feasr per la valorizzazione ambientale e il ricambio generazionale, oltre agli investimenti per la competitività sui mercati.

Provincia di Trento
Fra i campioni di efficienza c'è anche la provincia di Trento, con 39,2 milioni di euro liquidati, pari al 30,67% del budget a disposizione, con liquidità rimanenti a valore sul bilancio comunitario per 80,9 milioni di euro. La presenza della montagna spinge in alto le performance della spesa per zone soggette a vincoli, pari al 53,08%, oltre all'agricoltura biologica (38,78%) e ai pagamenti ambientali (37,76%).


Emilia Romagna

Cresce l'avanzamento di spesa in Emilia Romagna, che tocca il 24,07% sul totale del programma da attuare. 121,8 milioni di euro sono stati già liquidati agli agricoltori, anche se mancano ancora erogazioni con un totale di risorse di 353,9 milioni di euro.
Già azzerato da mesi il rischio di andare in disimpegno automatico, le efficienze maggiori nella spesa le troviamo nel potenziamento della competitività per le imprese (78,31%) e nella preservazione ambientale (87,09%), quest'ultimo cofinanziato in maniera importante dal fondo Feasr con 68 milioni di euro.


Friuli Venezia Giulia

Ancora molto a rilento la percentuale di avanzamento di spesa del Friuli Venezia Giulia, che raggiunge la doppia cifra solo considerando (come fatto peraltro per tutte le altre Regioni) il prefinanziamento e la riserva di efficacia di attuazione.
Il totale liquidato si riferisce all'11,29% dell'intero budget, pari a 14,2 milioni di euro, con oltre 104 milioni di euro da pagare entro il 2020. Il rischio di disimpegno automatico è alto e raggiunge quota 11 milioni di euro, ma si spera in un rush di spesa nei prossimi mesi. Sotto il profilo qualitativo, ottima performance per la spesa relativa alla priorità 5, ovvero l'uso efficiente di risorse, senza dimenticare l'ambiente, al secondo posto per target di spesa.


Lazio

Continua il recupero del Lazio dopo una partenza molto lenta. La spesa erogata ha raggiunto il 15,74% del budget a disposizione, con 55,7 milioni di euro liquidati e circa ancora 277 milioni di euro in cassa da assegnare agli agricoltori. Il Lazio, nonostante la crescita delle performance di spesa, ha un rischio di disimpegno automatico intorno agli 11,5 milioni di euro.
Dal punto di vista della qualità della spesa, le quote più elevate di liquidazione sono quelle della formazione e acquisizione di competenze (70,77%), pagamenti agro-climatico-ambientali (32,76%), le indennità per le zone soggette a vincoli (34,08%) e l'agricoltura biologica (27,51%), oltre al benessere animale (21,34%).


Liguria

La situazione più critica è quella ligure. La regione, tenuto in considerazione anche il prefinanziamento e la riserva di efficacia, ha speso appena 12,9 milioni di euro del programma di fondi a disposizione, con 112,1 milioni ancora da liquidare. Qui troviamo poi la quota di rischio di disimpegno automatico più elevata fra le regioni del Centro-Nord, con oltre 14 milioni che rischiano di perdere.
Pochi sforzi anche sotto il profilo della qualità della spesa, con l'avanzamento maggiore a quota 24% per le indennità con zone soggette a vincolo. Qualche segnale positivo lo si intravede nelle performance Feasr sul tema della ricerca di una migliore integrazione fra i produttori primari e sulla valorizzazione degli ecosistemi.


Lombardia

Cresce la spesa Psr in Lombardia, con la percentuale di attuazione che ha raggiunto il 21,18%, pari a 104,3 milioni di euro erogati, confermando ancora una volta il rischio zero di disimpegno.
Con ancora 358 milioni di euro da riversare nel sistema agroindustriale lombardo, l'obiettivo è continuare a spingere su temi molto importanti che stanno riscontrando ottimi successi fra le aziende agricole. In primo luogo le indennità soggette a vincoli, seguite da agricoltura biologica, investimenti aree forestali e pagamenti ambientali. Sul fronte Feasr il rush continua per gli incentivi a usare meno risorse possibili.


Marche

La quota di liquidazione della spesa ha toccato il 12,72%, pari a 38,2 milioni di euro. Le erogazioni ancora da effettuare sono circa 244 milioni di euro, con 8 milioni di euro di rischio di disimpegno automatico al 2020. Il trend qualitativo vede come prima misura in avanzamento migliore l'agricoltura biologica (22,35%) seguita dagli investimenti per i regimi di qualità (11%).
E' necessario aumentare gli investimenti nello sviluppo delle aziende, gestione, rischi, assistenza tecnica, cooperazione, servizi ambientali e benessere animale, ancora fermi al palo. Sul fronte delle quote Feasr c'è ancora tanto da fare, ma la situazione è migliore rispetto alla quota precedente.


Piemonte

Raggiunge il 20,77% del budget a disposizione il Piemonte, che ha liquidato al momento 96,6 milioni di euro di pagamenti, con disponibilità ancora per 340 milioni di euro.
Sotto il profilo qualitativo ha avuto un importante rush di spesa la misura 16 relativa ai servizi silvo-ambientali (98,30%), alle indennità ambientali (56,27%) e ai pagamenti ambientali (35,52%). Pieno di fondi Feasr per la conservazione del patrimonio ambientale, con il 36% del budget erogato.


Toscana

Buon trend anche in Toscana, dove già da mesi è stato azzerato il rischio di disimpegno automatico. La percentuale di attuazione ha toccato quota 22,69%, con 92,8 milioni di euro erogati. Ancora disponibili 291,8 milioni di euro, da ripartire da qui fino al 2020.
Le performance migliori sono registrate dalle misure per il benessere animale, gli incentivi al prepensionamento, lo sviluppo di aziende agricole giovani, le indennità ambientali e per i contributi di consulenza tecnica alle imprese. Ottimi trend nei Feasr per le priorità 4 e 5 (rispettivamente la conservazione ambientale e l'incentivo dell'uso di risorse).
 

Umbria

La situazione umbra è fra le migliori del Centro Italia. La percentuale di attuazione dei piani di sviluppo rurale ha raggiunto quota 25,58%, ovvero un quarto del programma totale. Alle aziende agricole umbre sono già state erogate prestazioni per 102,4 milioni di euro, con 273,8 milioni di impegno comunitario ancora da poter spendere.
Le misure che hanno goduto principalmente di questa efficienza sono state le misure per il rispetto dei requisiti nel settore agroalimentare, le indennità per le zone soggette a vincoli ambientali, i pagamenti agroclimatico ambientali e l'agricoltura biologica. Sul fronte Feasr sono utilizzati pienamente i fondi delle priorità 3 e 4, ovvero la promozione dell'organizzazione di qualità delle filiere agroalimentari e la conservazione dell'ambiente.
 

Valle d'Aosta

Dopo un inizio in sordina, la Valle d'Aosta ha raggiunto al 30 giugno 2018 la percentuale di spesa effettuata del 21,53%, ovvero 12,7 milioni di euro di contributi comunitari già erogati. Per quanto riguarda i fondi Ue del bilancio, ci sono ancora 42,7 milioni da spendere.
La misura 14
, quella relativa al benessere animale, ha raggiunto al momento la performance di spesa migliore (39,81%), poco sopra le indennità ambientali (39,70%). Dal punto di vista del Feasr, la priorità più performante è stata quella delle filiere agroalimentari di qualità, con l'89% di avanzamento.


Veneto

Si avvicina alla quota del 40% il Veneto, seconda regione d'Italia per velocità nei pagamenti dei piani di sviluppo rurale. Già liquidati 194,7 milioni di euro, ma il bello deve ancora venire, con 278,9 milioni già pronti e assegnati, in attesa solo di essere erogati.
La qualità della spesa è molto elevata: quattro misure come il benessere animale, il biologico, i pagamenti ambientali e gli incentivi forestali hanno quote elevatissime di avanzamento, e anche altre come le indennità per zone soggette a vincoli e investimenti in macchinari e impianti hanno raggiunto un ottimo livello.

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