Nel mese di agosto Rete rurale nazionale ha pubblicato sia il "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 al 30 giugno 2018", che il report trimestrale aprile – maggio 2018: che dà conto dell'andamento della qualità della spesa dei programmi comunitari, sulla base dei dati Agea.

Ne viene fuori che i Psr 2014-2020 delle regioni meno sviluppate - il Mezzogiorno d'Italia a meno di Molise e Sardegna - durante il mese di giugno 2018 riescono a ridurre di altri 20,8 milioni di euro il rischio disimpegno automatico sul Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale. Un sostanziale rallentamento su maggio, quando l'abbattimento sul mese precedente era stato di 35 milioni di euro.

Mentre la qualità della spesa inizia a migliorare, anche se in alcuni casi languono ancora i pagamenti verso le imprese agricole che compiono investimenti.

Il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018 per le regioni meno sviluppate è sceso così a poco più di 94,3 milioni del Feasr - soldi ancora da spendere - e la spesa pubblica necessaria a non perderli è di quasi 155,9 milioni di euro. Mentre la spesa pubblica delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia è stata in giugno di circa 61,4 milioni di euro.

L'avanzamento della spesa pubblica delle regioni meno sviluppate si attesta così mediamente al 17,61% dei budget, crescendo per meno di un punto percentuale in un solo mese, quindi ancor meno che in maggio. La spesa pubblica effettuata complessivamente dalle regioni dal 2015 al 30 giugno 2018 è attestata a 1.298,7 milioni rispetto ad un budget complessivo di 7374,1 milioni, da spendere e rendicontare per intero entro il 31 dicembre 2023.

A trascinare la spesa pubblica del Sud è il Psr Campania, che a giugno assorbe oltre il 40,7 per cento dei pagamenti di tutte le regioni meno sviluppate. E che vede l'azzeramento del rischio disimpegno automatico sempre più a portata di mano. Buone e in linea con gli obiettivi le performance di Molise e Sardegna, regioni in transizione del Mezzogiorno.


Campania

Il Psr Campania mette a segno un nuovo record. Qui la spesa pubblica complessiva del Psr, attestatasi il 30 giugno 2018 ad oltre 234,6 milioni, mette a segno un aumento assoluto di ben 25 milioni di euro a giugno, dato che innalza la spesa media da inizio anno intorno ai 20,8 milioni al mese: 125 milioni in totale dal 1° gennaio.
Il Psr Campania porta così l'avanzamento al 12,94% sul budget del Psr, che è di 1812,5 milioni.

Questa progressione pesa sempre di più sul recupero dell'enorme svantaggio accumulato sul fronte del rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018. Il Psr Campania dovrebbe mettere a segno una spesa pubblica da 78,8 milioni per azzerare il rischio disimpegno automatico ed evitare di perdere oltre 47,7 milioni sulla quota Feasr.

In termini relativi, al 30 giugno scorso, la quota Feasr campana a rischio disimpegno automatico vale ancora il 50,5% di tutta quella delle regioni meno sviluppate, ma è pur vero che se i pagamenti – come sembra essere possibile – dovessero continuare al ritmo costante di almeno 20 milioni al mese, l'obiettivo dell'azzeramento della soglia di disimpegno dovrebbe essere raggiunto entro fine settembre.

Nota dolente ancora la qualità della spesa, come per altro emerso nell'ultimo Comitato di sorveglianza, sul fronte della spesa per l'ambiente. Ma si registra un recupero sul ritardo nell'attivare gli investimenti sulla misura 4: sono 78,1 i milioni pagati su 570 di spesa pubblica messa a budget, confortati da una saturazione della focus area 2.a incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole con problemi strutturali e di quota di mercato – pari al 18,53%.


Sicilia

Insegue da lontano il Psr Sicilia, che si presenta con 14 milioni di spesa pubblica a giugno, dato in crescita su maggio – quando si era fermato a poco più di 11 milioni, e lontano dal record di gennaio, quando toccò i 35,6 milioni, cifra con la quale il programma siciliano azzerò il rischio disimpegno automatico del Feasr.

Al 30 giugno l'avanzamento della spesa pubblica si attesta al 21,13% e il Psr Sicilia, che ha un budget di 2.184,1 milioni di euro, in questo mese raggiunge una spesa pubblica totale di 461,5 milioni. Il più ingente Psr d'Italia ha fino ad oggi speso quasi 278,3 milioni della quota Feasr e si presenta particolarmente lanciato per centrare importanti obiettivi anche di qualità. La spesa sulla misura 4 per gli investimenti pesa per il 18,43% su quella messa a budget, mentre il biologico ha già raggiunto il 36,58% della spesa prevista.
E la focus area p4preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi- ha già speso il 30,98% del budget.


Calabria

In terza posizione il Psr Calabria che presenta nel mese di giugno una spesa pubblica di oltre 13 milioni di euro – in rallentamento sui 18,4 milioni di maggio. Qui, dove nello scorso anno si è azzerato il rischio disimpegno automatico, rispetto ad un budget complessivo del Psr attestato 1.089,3 milioni, a giugno la spesa pubblica totale si attesta a 282,3 milioni, pari ad un avanzamento del 25,92%: che si conferma il primo tra le regioni meno sviluppate e il secondo del Mezzogiorno dopo la Sardegna.

Qualità della spesa: inizia a migliorare quella in quota finanziamento degli investimenti delle aziende agricole – misura 4 – e per lo sviluppo delle imprese – misura 6 – entrambe attestate a quasi l'11% di peso sull'intera spesa preventivata. Inoltre in Calabria il Psr lavora bene per l'ambiente: la focus area p4preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi- ha già speso il 48,35% del budget.


Puglia

In quarta posizione tra le regioni meno sviluppate c'è la Puglia. A giugno il Psr Puglia frena, con appena 5,8 milioni di euro di spesa pubblica. Era stato ultimo tra i programmi delle regioni meno sviluppate per spesa ad aprile con soli 5 milioni, ma aveva concentrato su maggio ben 33,6 milioni di euro di spesa.
In Puglia, dove il budget del Psr è di 1616,7 milioni, la spesa pubblica totale che Agea attribuisce a questo programma al 30 giugno 2018 è di poco superiore a 218,2 milioni, pari ad un avanzamento della spesa pubblica del 13,50%.

La Puglia presenta un rischio disimpegno automatico della quota Feasr di oltre 37,8 milioni e dovrà rendicontare oltre 62,4 milioni di spesa pubblica entro il 31 dicembre prossimo per non perdere i fondi europei.

Sulle problematiche di qualità della spesa, in questo caso la fanno da padrone il blocco della misura 6, che contiene le sottomisure destinate ai giovani 902mila euro di spesa rendicontata contro poco meno di 170 milioni di euro di budget. E appare in ritardo il cofinanziamento degli investimenti: appena 69,2 milioni di spesa sostenuta a fronte di 535 milioni di budget.
In compenso si fa molto per "rendere efficiente l'uso dell'acqua in agricoltura", infatti la focus area 5.a ha già speso oltre il 96% del budget assegnatole.


Basilicata

In lieve ripresa la spesa pubblica del Psr Basilicata che in giugno riesce a rendicontare 3,8 milioni di euro, ultimo tra i programmi delle regioni meno sviluppate. Eppure il programma lucano aveva fatto ben di meglio in aprile - ben 15,5 milioni, ma a fine maggio si era fermato a 1,8 milioni di spesa.

Con il budget del Psr Basilicata pari a 671,3 milioni di euro, la spesa pubblica complessiva a fine giugno rasenta i 103 milioni, con l'avanzamento che si attesta al b15,21%. In termini di rischio disimpegno automatico del Feasr, la Basilicata aveva iniziato a risalire la china, ed entro il 31 dicembre 2018 dovrà ancora spendere poco più di 14,5 milioni per evitare di perdere oltre 8,8 milioni di fondi europei. Un obiettivo che appare a portata di mano e che nell'ultimo Comitato di sorveglianza l'Autorità di gestione del Psr Basilicata ha assicurato sarà raggiunto alla fine del prossimo autunno.

In termini di qualità della spesa, la Basilicata brilla nella focus area 5.a rendere efficiente l'uso dell'acqua in agricoltura - dove ha speso già l'88% delle risorse, e risultano finalmente avviati i cofinanziamenti a investimenti e sviluppo delle aziende agricole, con le quote di utilizzo del budget delle misure 4 e 6 attestate rispettivamente al 12,70% ed al 16,18%.
 

Molise

Tra le regioni in transizione c'è il Molise, con il Psr che, azzerata la soglia di disimpegno automatico sul Feasr in aprile, cresce e porta a 2,5 milioni di euro la spesa pubblica di giugno, un milione in più rispetto a maggio; la spesa pubblica complessiva supera così i 42 milioni. E a fronte di un budget da 207,7 milioni, al 30 giugno 2018 l'avanzamento della spesa pubblica si attesta al 20,77%.

Sul fronte della qualità della spesa brilla la misura 6 destinata allo sviluppo delle aziende agricole, con oltre il 48% del budget già speso, mentre la 4 per il cofinanziamento degli investimenti si attesta al 16,39%. La focus area più gettonata è quella sul ricambio generazionale in agricoltura, con il 58,12% delle risorse già spese.
 

Sardegna

La Sardegna, regione in transizione di tutto rispetto, con oltre 5,4 milioni di euro di spesa pubblica effettuata nel mese di giugno continua la sua corsa, se pur decelerando, rispetto ai 7,1 di maggio. Un elemento che comunque consolida risultati già acquisiti, visto che in Sardegna il rischio di disimpegno automatico del Feasr è stato scongiurato da tempo e il budget del Psr è di 1291,5 milioni di euro. La spesa pubblica totale ha così superato i 340,8 milioni al 30 giugno, con l'avanzamento che si attesta al 26,39%.

Tra i parametri di qualità brilla la focus area 3 bsostegno gestione dei rischi aziendali – per la quale è stato già speso il 57% del preventivato. Non a caso la misura 5 – quella dedicata al ripristino del potenziale produttivo colpito da calamità e alla gestione dei rischi – ha già speso oltre il 60% del budget.

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