E' la battaglia degli agricoltori del Mezzogiorno d'Italia, che quando non sono colpiti dalla siccità devono vedersela con i disservizi degli enti di bonifica e irrigazione.
Ma il problema dell'acqua al Sud è anche la conseguenza di Consorzi pieni di debiti e commissariati, e di una gestione degli anni scorsi talmente allegra da generare disservizi a catena, che non sono quindi semplici casi isolati, ma figli di un vero e proprio sistema che tarda a riguadagnare l'auspicata efficienza.
Basti pensare che solo tra Puglia e Campania questi enti hanno accumulato 550 milioni di debiti, con tutto ciò che ne consegue in termini di operatività.
Campania, primi passi verso la riforma dei consorzi
La Giunta regionale della Campania ha appena approvato le linee guida per la riforma del settore della bonifica, in linea con quanto previsto dall'Accordo Stato-Regioni per la semplificazione organizzativa, l'efficienza del servizio e la riduzione dei costi gestionali.Il 12 luglio 2018 Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, ha commentato così la notizia: "A partire dalla riconosciuta funzione indispensabile dei consorzi di bonifica, si apre una pagina nuova per l'agricoltura e il territorio della Campania".
Il presidente nazionale dell'Anbi, nel ringraziare il governatore campano Vincenzo De Luca, aggiunge: "E' una tappa fondamentale al termine di un confronto lungo e complesso, che ha visto il coinvolgimento anche delle strutture nazionali e regionali di Anbi e delle organizzazioni agricole. Ora può riprendere slancio un percorso di proficua collaborazione nell'interesse della migliore economia campana, che ha nell'agricoltura e nelle bellezze del territorio uno straordinario asset di sviluppo".
In realtà l'approvazione delle line guida da sola non basta: occorre mettere mano alla legge regionale per il riordino dei consorzi: sono 11, ben 7 commissariati per cattiva gestione.
E c'è anche di più: "La verità, purtroppo, è che il settore, in Campania, è gravato da oltre 300 milioni di euro di debiti – scrive Gennaro Oliviero, consigliere regionale della Campania che sta seguendo la nuova legge in consiglio - Senza una legge nazionale che consenta di applicare anche ai consorzi le procedure di dissesto, proprie degli enti locali, non avremo mai una soluzione definitiva a questa problematica".
Su tanto Oliviero ha redatto un ordine del giorno in cui consiglio e giunta impegnano il governo e le forze politiche della maggioranza parlamentare a provvedere con una norma adeguata.
La Campania, già stremata dal debito del comparto sanità, non può ulteriormente aumentare le tasse regionali per favorire il rientro dei debiti consortili.
Puglia, verso il ritorno all'autogoverno del Consorzio Centro Sud Puglia
Il 13 luglio 2018, la sezione regionale di controllo per la Regione Puglia della Corte dei conti ha approvato con suo giudizio la parificazione del rendiconto generale della regione per l'esercizio finanziario del 2017.Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine dell'udienza, ne approfitta per sottolineare l'importanza nell'attività di risanamento finanziario, ancora in corso, la capitale importanza della riforma degli enti di bonifica e irrigazione: "Per vent'anni anziché mandare in equilibrio i bilanci dei Consorzi di bonifica la Regione aveva pagato in anticipo. Così con le spese di funzionamento dei Consorzi si è accumulato un debito da 250 milioni di euro che stava piegando la Regione".
"Abbiamo risanato questa situazione - ha aggiunto - e poco alla volta con l'aiuto anche degli agricoltori stiamo rimettendo in piedi il meccanismo per il quale i consorzi, che sono previsti dalla Costituzione e che quindi non possono essere eliminati, viene finanziato con i soldi delle stesse aziende agricole socie del consorzio. Speriamo così di poterlo riconsegnare al più presto alla normale attività revocando i commissari regionali".
Il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, commenta soddisfatto: "Il presidente Emiliano ha confermato la posizione della Regione Puglia, anticipata più volte dall'assessore all'Agricoltura Leonardo di Gioia, di voler riconsegnare i consorzi di bonifica della Puglia all'autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell'anno, stanziando risorse per fronteggiare la debitoria pregressa per 5 anni, coprendo le spese di personale, che andrà riorganizzato e meglio qualificato e riavviando così le manutenzioni".
Il lungo commissariamento dei quattro Consorzi - Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara, Terre d'Apulia - iniziato nel 2011, ha aggravato la situazione dei Consorzi di Bonifica commissariati, oggi fusi nel Consorzio di bonifica del Centro – Sud che, in grave crisi economico-finanziaria, non sono stati più in grado di garantire la vitale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.
Ma c'è ancora stada da fare.
La mancanza fino ad oggi di una organica politica di bonifica e irrigazione – secondo Coldiretti Puglia: "Comporta che lo stesso costo dell'acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Per questo vanno rivisti gli accordi intervenuti con la Regione Basilicata, in merito al ristoro del danno ambientale, in considerazione dei riflessi negativi sui costi dell'irrigazione per l'utenza e sui bilanci degli stessi Consorzi, escludendo la presenza della cabina di regia sull'acqua di Acquedotto pugliese, per evitare un aggravio dei costi a causa dell'Iva e per riaffermare la necessità dell'autogoverno delle attività consortili, dalla bonifica alla gestione dell'acqua".
Calabria, verso lo scontro con la Basilicata per l'acqua del Sinni
La gestione commissariale dell'Ente per l'irrigazione di Puglia, Lucania e Irpina - che attende di esser trasformato nel nuovo Acquedotto del Sud - deve rispondere alle richieste dell'agricoltura irrigua dei territori dell'Alto Jonio cosentino in Calabria.A chiederlo è Coldiretti Calabria che segnala come in questi ultimi mesi il Consorzio di bonifica dello Jonio cosentino di Trebisacce per assicurare l'acqua per l'irrigazione ai territori interessati abbia compiuto un grande sforzo.
"Una attenta e sapiente programmazione ha garantito fino ad oggi agli agricoltori di non avere danni alle colture. Questo però – comunica Coldiretti Calabria – può non bastare. Gravissimi, vista ormai la piena stagione estiva, sono i problemi che potrà avere l'agricoltura irrigua dell'Alto Jonio cosentino e il Consorzio di Trebisacce che è costretto a fare i conti con una sorda e a dir poco stonata gestione commissariale dell'Eipli che gestisce l'acqua come bene commerciale e non pubblico e non permette i rilasci dallo schema idrico jonico del fiume Sinni che attinge l'acqua dalla diga di Monte Cotugno in agro di Senise (Potenza)".
La gestione commissariale dell'Ente starebbe perseverando nell'inottemperanza nella fornitura idrica, assegnata tramite regolari atti con la Regione Basilicata. "Una guerra dell'acqua tra regioni? Non vorremmo fosse così" è il commento del presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro.
"L'Anbi nazionale - riferisce una nota di Coldiretti Calabria – è intervenuta chiedendo con forza che si attivi immediatamente un tavolo istituzionale per trovare soluzione ai problemi di questo importante territorio calabrese rendendosi disponibile a parteciparvi".
"E' indispensabile a questo punto – chiede Molinaro – che il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che è a conoscenza della problematica, metta subito in campo la sua autorevolezza istituzionale per porre argine all'aggravarsi della situazione".