Una spesa pubblica che ha superato i 441,8 milioni di euro, con un avanzamento attestato ad oggi al 21% del budget, ben oltre la media italiana, e che ha consentito l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale. E risorse messe a bando al 30 aprile 2018 per 1.221,1 milioni.
Sono questi i numeri fondamentali emersi ieri, 14 giugno 2018 a Catania, nel Monastero dei Benedettini, dove si sono tenuti i lavori del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2020, il più importante per risorse finanziarie pubbliche d'Italia, con 2.184,1 milioni di budget.

In seno al Comitato di sorveglianza il confrontato sullo stato di attuazione del programma ad oggi è stato pienamente soddisfacente: presenti i rappresentanti della Commissione europea e i referenti istituzionali e regionali: ministero per le Politiche agricole, ministero dell'Economia, ministero dell'Ambiente, Miur, Agea, ed i rappresentanti del partenariato.

L'assessore per l'Agricoltura della Regione Siciliana, Edy Bandiera, che ha presieduto il Comitato, si è dichiarato soddisfatto dei progressi compiuti dal programma per il quale sono in corso delle procedure di modifica ed integrazione di alcune misure, frutto anche del confronto con il partenariato pubblico-privato.

Apprezzamento è stato espresso anche da parte della Commissione europea sui progressi compiuti e sui livelli di spesa raggiunti. Il commissario della Dg Agri, Leonardo Nicolia, ha dichiarato in sede di Comitato: "La media della spesa dei Psr in Europa è del 28%, in Italia è del 18%, mentre la Sicilia ha raggiunto il 21%".

Anche i rappresentanti del ministero dell'Economia, del ministero dell'Ambiente e di Confagricoltura Sicilia, hanno espresso apprezzamento per i risultati fin qui raggiunti.

Questi valori tengono ormai in conto la dotazione finanziaria complessiva attuale del Psr Sicilia 2014-2020, scesa a fine 2017 ad oltre 2.184,1 milioni, a causa del trasferimento di solidarietà a favore dei Psr delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, duramente colpite dagli eventi sismici verificatisi a partire dall'agosto 2016.

Con queste risorse il Psr Sicilia 2014-2020 deve stimolare la competitività del settore agricolo, realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione ed il mantenimento di posti di lavoro e garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e le azioni per il clima, sono questi i macro obiettivi contenuti nel programma.

Nel dettaglio, sono 46 i bandi emanati fino al 30 aprile 2018 per un totale di risorse poste a bando pari ad oltre 1.221,1 milioni di euro, ed entro l'anno saranno esitati ulteriori 18 bandi. La spesa pubblica raggiunta ad oggi, di oltre 441,8 milioni di euro, pone dunque la  Sicilia tra le prime regioni d'Italia in linea con le migliori performance nazionali. E ciò ha consentito di superare l'obiettivo di spesa fissato per il 2018, con il conseguente azzeramento della soglia di disimpegno automatico del Feasr.

"Siamo di fronte ad una Sicilia che esce a testa alta dal Comitato di sorveglianza" ha affermato Bandiera a lavori ultimati. "Molto spesso per luoghi comuni si pensa che non siamo capaci di spendere i fondi comunitari, mentre oggi abbiamo avuto l'attestazione, anche da parte del membro della Commissione europea, che la Sicilia è tra le prime regioni italiane in fatto di Programma di sviluppo rurale speso. Una attestazione importante del lavoro svolto, al quale come Governo regionale stiamo imprimendo una forte accelerazione. Vogliamo consegnare ai siciliani un'agricoltura moderna, eccellente e pronta a cogliere e a vincere le sfide presenti e future".