Le zone rurali continuano a costituire un problema nella maggior parte degli Stati membri: in quattordici Stati membri su ventotto, la copertura della banda larga veloce nelle zone rurali era inferiore al 50%. Inoltre, a metà del 2017 solo il 15% delle famiglie era abbonato a connessioni internet ultraveloci.
"Perché l'Europa rimanga competitiva nell'economia globale e i cittadini e le amministrazioni possano trarne beneficio, sono essenziali buoni livelli di velocità e di accesso a internet, come quelli offerti dalla banda larga" ha dichiarato Iliana Ivanova, membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. "E' importante che in futuro l'Ue si ponga obiettivi ambiziosi e realistici in materia di banda larga e che li raggiunga. La Corte formula raccomandazioni relative alla pianificazione strategica, al contesto di regolamentazione e alla promozione della concorrenza".
Gli auditor della Corte hanno visitato cinque Stati membri (Irlanda, Germania, Ungheria, Polonia e Italia) dove hanno consultato autorità nazionali di regolamentazione, imprese e associazioni di operatori delle telecomunicazioni, associazioni di consumatori e rappresentanze sindacali.
Numerosi sono gli aspetti esaminati nella relazione, tra quelli più importanti si ritrovano le strategie in materia di banda larga, che sono fondamentali: tutti gli Stati membri visitati hanno definito tali strategie, ma alcuni le hanno finalizzate in ritardo e i valori-obiettivo non erano sempre coerenti con quelli stabiliti a livello dell'Ue.
Anche la concorrenza tra i fornitori è importante per lo sviluppo delle infrastrutture per la banda larga, ma non tutti gli Stati membri visitati avevano posto in essere un adeguato contesto giuridico e di regolamentazione. Alcune zone, tuttavia, in particolare quelle distanti dalle città, non suscitano l'interesse degli investitori privati; in assenza del sostegno pubblico, vi è il rischio che queste restino indietro in termini di accesso alla banda larga.
Altro aspetto trattato nella relazione è la questione del fabbisogno di finanziamenti per la realizzazione di infrastrutture per la banda larga nelle zone rurali e suburbane. Questo tema non è stato sempre adeguatamente affrontato ed il sostegno della Banca europea per gli investimenti non si è focalizzato sulle zone in cui è maggiormente necessario. Secondo la Commissione europea, saranno necessari fino a 250 miliardi di euro per conseguire i valori-obiettivo di Europa 2020 in materia di banda larga in tutti gli Stati membri. Circa metà di questo fabbisogno potrebbe riguardare le zone rurali.
Nonostante queste problematiche, a giudizio della Corte Ungheria, Irlanda e Italia (tre dei cinque Stati membri esaminati) potrebbero trovarsi in una buona posizione, se i loro piani sono attuati come previsto, per conseguire gli obiettivi della Commissione per il 2025, uno dei quali è l'accesso alla banda larga ultraveloce, estensibile a 1 Gigabit al secondo, per tutte le famiglie.
Le raccomandazione della Corte
- Gli Stati membri dovrebbero elaborare nuovi piani per il periodo successivo al 2020.
- La Commissione europea dovrebbe chiarire l'applicazione degli orientamenti in materia di aiuti di Stato e sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a promuovere una maggiore concorrenza nel settore della banda larga.
- La Banca europea per gli investimenti dovrebbe concentrare il proprio sostegno su progetti di piccole e medie dimensioni nelle zone in cui il sostegno del settore pubblico è maggiormente necessario.
La relazione speciale n. 12/2018, intitolata "La banda larga negli Stati membri dell'Ue: nonostante i progressi, non tutti i target di Europa 2020 saranno raggiunti", è disponibile in ventitré lingue dell'Ue sul sito della Corte.
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Fonte: Corte dei conti europea