La Regione Campania sta tentando di accelerare la spesa del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. E con una delibera pubblicata il 29 marzo scorso, tra le tante novità, tira in ballo i Centri di assistenza agricola, che potrebbero velocizzare gli iter di presentazione delle istanze di aiuto. Ma questa possibilità si regge su una convenzione - stipulata tra i Caa e la Regione Campania - e contenuta in un'altra delibera di giunta, che è stata impugnata dalla Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e forestali della Campania innanzi al Tribunale amministrativo regionale della Campania.
 
La Regione Campania, con delibera n 734 del 27 novembre 2017, ha approvato la convenzione tra la Regione stessa e i Centri di assistenza agricola per la disciplina degli aspetti organizzativi delle attività svolte in attuazione della Legge regionale 21 maggio 2012 n 12. Tale legge detta delle disposizioni per la semplificazione degli adempimenti amministrativi ed individua i procedimenti per i quali gli utenti possono presentare istanze all’amministrazione attraverso un Caa, che invece sarebbe tenuto alla sola verifica della completezza documentale. Questo atto è quello richiamato nella Delibera di giunta regionale pubblicata il 29 marzo 2018 e recante misure per l’accelerazione della spesa del Programma di sviluppo rurale Campania 2014-2020.
 
L’atto del 27 novembre 2017 introduce, tra l’altro, anche l’istituto del silenzio-assenso per le istanze presentate con le modalità previste dalla delibera, qualora i termini di conclusione dei procedimenti dovessero decorrere infruttuosamente. Tale modalità per altro, è limitata alle sole istanze presentate tramite i Caa.
 
Tale cosa ha fatto sì che la Federazione degli ordini dei dottori agronomi e forestali abbia "ritenuto grave e lesiva del lavoro svolto dai tecnici esterni ai Caa, in quanto crea una corsia preferenziale a tutto svantaggio dei liberi professionisti che presentano le pratiche attraverso i canali tradizionali che verrebbero sottoposte ad un diverso e più complesso iter burocratico" è scritto in una nota della Federazione.
 
Per questo motivo la Federazione, ha presentato un ricorso al Tar Campania contro la delibera, depositato nelle scorse settimane, al quale hanno aderito anche i periti agrari e i tecnologi alimentari.
 
Successivamente la Federazione ha inviato una nota alla Regione Campania per evidenziare le competenze della categoria professionale nella redazione ed elaborazione dei piani di sviluppo aziendale per le misure 411 e Progetto integrato giovani.

La nota ha inteso ribadire le conoscenze e competenze esclusive dei tecnici agricoli e, in particolare, dei dottori agronomi e dottori forestali che, in virtù della legge 7 gennaio 1976, n 3, risultano essere i più titolati a redigere tali elaborati. "La Federazione, pertanto, vigilerà su eventuali presentazioni di progetti da parte di professionisti non abilitati a tanto, riservandosi la possibilità di agire nei confronti della Regione, nei termini di legge".