Non c’è pace sui Programmi di sviluppo rurale delle regioni del Sud che sono in vistoso ritardo sull’avanzamento della spesa pubblica - come quello della Regione Campania - o che si ritrovano proprio negli ultimi mesi a scontare un forte rallentamento della spesa, è il caso della Regione Puglia.

Questi due territori sono stati teatro nella giornata di ieri di scontri tra le amministrazioni regionali e le organizzazioni agricole. E' ancora il caso della Puglia, dove l’assessore Leonardo Di Gioia ha replicato molto piccato alle pressioni di Coldiretti Puglia, a tutti i costi intenzionata ad ottenere il definanziamento dei Gal per dare maggiori opportunità alle aziende agricole e ai giovani. Oppure di una vera e propria guerra di cifre sul reale avanzamento del programma, andata in scena in Campania, dove è entrata in vigore ieri una delibera di giunta significativamente titolata "Psr Campania 2014-2020. Procedure per l'accelerazione della spesa". Tale atto, che trova l’entusiastico commento di Coldiretti Campania, non scalfisce né la prudenza esternata da Confagricoltura Campania né la decisione della Cia Campania di indire una manifestazione di protesta per il 6 aprile, puntata proprio sui ritardi del Psr Campania.
 

Campania, c’è l'acceleratore della spesa

A dare esca agli scontri sul Psr Campania è stata la fine della lunga attesa per le proroghe a tre bandi del programma da oltre 214 milioni, con dentro l’ingombrante misura sugli investimenti strutturali delle aziende agricole e l’ancor più ricca tipologia d’intervento in favore dei giovaniFabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, nel dare il benvenuto al provvedimento dell’assessorato Agricoltura, non aveva nascosto l’avversità dell’organizzazione agricola alle proroghe, enfatizzando al tempo stesso sia la necessità di accelerare la spesa, visto che, secondo Agea, al 28 febbraio l’avanzamento della spesa pubblica non raggiungeva ancora l’8%, sia la presa d’atto del miglioramento dell’andamento della spesa del programma tra gennaio e febbraio, con quasi 34,3 milioni di euro spesi. Un modo garbato ed efficace per dire: ora bisogna fare sul serio, visto che, in soldoni, sono a rischio disimpegno automatico ben 100 milioni di euro sul Fondo europeo l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Nel pomeriggio di ieri, una nota stampa della presidenza della Regione Campania, a poche ore dalla notizia delle conferma di Franco Alfieri a consigliere per l’agricoltura da parte del presidente Vincenzo De Luca recita: “Sul Psr Campania 2014-2020 con quasi 34,3 milioni di euro spesi nel solo bimestre gennaio-febbraio 2018 (dati della Rete rurale nazionale) la Campania registra un incremento di spesa, secondo solo a Sicilia e Sardegna. Tale spesa - pari al 24% del totale da inizio programmazione - va a certificare il significativo aumento della velocità di spesa del Programma regionale”. E la nota aggiunge: ”Al 28 febbraio scorso, la spesa complessiva in Campania si attestava su oltre 144 milioni di euro, pari a circa il 7,95% della dotazione finanziaria del Psr, che ammonta a 1.812,5 milioni di euro, per passare a 167 milioni di euro al 29 marzo 2018, con una media di spesa mensile pari a circa 20 milioni di euro”.

L’ultimo dato - l’ulteriore avanzamento di spesa in marzo di circa 23 milioni di euro di spesa pubblica - è rivendicato da Regione Campania, non ha come fonte Agea. E sembra quasi una risposta a Marzano. Un numero che non scuote Cia Campania, che ha già indetto la manifestazione del 6 aprile a Napoli. E che fa insorgere Armando Cesaro, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Campania “De Luca sbandiera ai quattro venti il modesto incremento di appena 34 milioni spesi dal Psr in questi mesi, ma la vera notizia è un’altra, la sua firma in calce alla delibera 139 del 13 marzo sull’accelerazione della spesa: a tre anni dal suo insediamento finalmente riconosce il totale fallimento della gestione dei Fondi europei e infine corre ai ripari”.

Il caso vuole che la delibera citata da Cesaro sia stata pubblicata proprio sul Bollettino ufficiale della Regione Campania di ieri: contiene sanzioni economiche sulla parte variabile dello stipendio dei dirigenti regionali che non rispetteranno i tempi per il raggiungimento degli obiettivi di spesa, e prevede una precisa scansione temporale per la chiusura delle istruttorie.

a) Per i bandi già chiusi entro 15 giorni dalla data di pubblicazione dell’atto, dovrà aversi il completamento dell’istruttoria tecnico-amministrativa delle domande di sostegno non ancora istruite e l’adozione delle graduatorie dei soggetti ammessi. Entro i sette giorni successivi all’adozione della graduatoria dei soggetti ammessi andranno emessi a favore dei beneficiari finali i decreti di finanziamento.

b) Per i bandi da emanare ed i bandi in corso di espletamento, la delibera prevede istruttorie tecnico amministrative non superiori a 60 giorni dalla scadenza ed ulteriori sette giorni per l’emanazione dei decreti di finanziamento. Sempre salvo ricorsi, per i quali sono previsti trenta giorni per il loro esame.

La delibera, inoltre, demanda molti compiti ai Centri di assistenza agricola. Si prevede infine una variazione dell’articolazione finanziaria del piano, per dare più risorse alle misure strutturali e assicura nuovi bandi anche per i giovani agricoltori. Plaude al provvedimento Coldiretti Campania. In una nota stampa di ieri, Gennarino Masiello, presidente dell'organizzazione, dice: "È questo di cui aveva bisogno il mondo agricolo campano, non delle proroghe, che intervengono per mettere una pezza a una coperta sempre più corta e lacerata. Il piano varato dalla Giunta consente di recuperare i ritardi e di affrontare la tempistica in maniera strutturale”.
 

Puglia, Di Gioia risponde all'attacco di Coldiretti

L’intesa cordiale tra Coldiretti Puglia e l’amministrazione regionale della Puglia va definitivamente in soffitta. Perché l’assessore alle Risorse agroalimentari Leonardo Di Gioia non ha ancora deciso come rifinanziare le misure strutturali e quelle dedicate ai giovani. E mentre Agrinsieme spinge discretamente per la richiesta a Bruxelles e Roma di dotazioni finanziarie aggiuntive, per fare fronte a questa esigenza, l’assessore non gradisce l’attacco mediatico del presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele sul Psr -  puntualmente registrato da AgroNotizie - dove, allo stesso tempo, si sottolineano i ritardi nella spesa del programma e si stigmatizza l’esigenza già espressa di ridurre la dotazione finanziaria dei Gal in favore di giovani e misure strutturali, esibendo le dimissioni da questi enti degli uomini dell’organizzazione. Una decisione potrebbe essere assunta il 5 aprile, a seguito del Tavolo verde convocato per quella data.

Ieri, con una lunga nota stampa, Di Gioia ha replicato a Cantele: “ll finanziamento di oltre 155 milioni di euro ai Gal fu deciso dal partenariato economico e sociale, e anche da Coldiretti prima del mio insediamento. E di ciò si conserva traccia in uno specifico verbale. Sul fatto che la misura dei Gal fosse una priorità si desume da ulteriori documenti partenariali sottoscritti anche dal presidente Cantele. Che Coldiretti credesse ai progetti dei Gal lo testimonia il fatto che è socia di molte delle 23 strutture regionali e che in una parte considerevole di essi circa 12 abbiano designato propri consiglieri di amministrazione e presidenti".

“Cambiare idea oggi è legittimo - ha proseguito Di Gioia - ma è strano all’improvviso perdere la memoria e voler ripetutamente spostare il problema di scelte fatte assieme, ormai da qualche anno, solo su questo assessorato che diligentemente ha solo dato seguito agli accordi assunti".