E che vi sia bisogno di velocizzare e sburocratizzare lo descrivono due casi esemplari raccolti da AgroNotizie. C'è bisogno di un anno intero solo per mettere a punto la graduatoria della tipologia 4.2.1 "Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli nelle aziende agroindustriali" dalla data di prima pubblicazione del bando.
Ma c'è anche la vicenda del bando del Progetto integrato giovani - misure 4.1.2 e 6.1.1 -, che mette in luce come il Psr sembri non avere precisa contezza di quali siano le operazioni strettamente agricole, i cui investimenti sono cofinanziabili al 90%, e quali invece quelle di trasformazione dei prodotti, che hanno una presa di beneficio del 50%. Tale bando è ancora aperto e continuano ad essere forti le richieste di un rinvio per la scarsa chiarezza, come del resto per il bando della tipologia 4.1.1 che cofinanzia gli investimenti nelle aziende agricole.
Un anno per la graduatoria definitiva dell'agroindustria
La storia della tipologia 4.2.1 è lunga: il bando viene pubblicato il 14 marzo 2017, ci sono 35 milioni di euro di cofinanziamenti per investimenti nella trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti agricoli della Campania. Ma il 27 marzo 2017 arriva la prima rettifica: per un errore materiale nel bando manca il termine entro il quale le aziende beneficiarie della 4.2.1 non possono essere le stesse escluse da un bando analogo della precedente programmazione. Ma il 17 maggio 2017 vengono riscritte in più parti le condizioni di ammissibilità e l'assessorato decreta anche un aumento della dotazione del bando, portata da 35 a 45 milioni di euro e quindi viene disposta la proroga dei termini per presentare le domande.L'8 giugno arriva la terza modifica al bando: riguarda le procedure connesse al rilascio della valutazione antisismica degli immobili, omesse in precedenza dal bando. Il 28 novembre 2017 viene finalmente approvata la graduatoria unica regionale, ma qui comincia un'altra storia. Serviranno altre due rettifiche per avere la graduatoria finale, l'ultima dell'8 marzo 2018 che, infine, ammette altre ditte beneficiarie riuscendo così ad impegnare interamente il budget del bando.
Ovviamente le imprese non hanno ancora percepito un solo euro: inizia solo ora il calvario con Agea per il pagamento, ente pagatore che dovrà aver incamerato ogni singola variazione del bando proveniente dalla Regione Campania.
La cernita è attività agricola
Altra storia è quella del bando Progetto integrato giovani: un agricoltore pone un quesito e chiede alla Regione Campania se le macchine per effettuare la cernita della frutta sono finanziabili con l'aliquota massima - il 90% in Campania - come attività agricola in senso stretto. Gli viene risposto che la cernita è da considerarsi attività di trasformazione e pertanto l'aliquota si ferma al 50%. Ma il quesito viene posto anche alla Commissione Ue.Il servizio Europe direct così risponde allo stesso agricoltore che si era rivolto alla Regione Campania, fornendo le basi giuridiche in base alle quali la cernita o prima selezione è attività agricola e quindi cofinanziabile con l'aliquota massima. "La prima selezione del prodotto è da escludere dai punti 6 e 7 dell'articolo 2 del regolamento (UE) n.702/2014, in quanto rientra nelle attività di preparazione del prodotto alla prima vendita che sono escluse dalle attività di trasformazione/commercializzazione di un prodotto agricolo. In questo caso, la prima selezione fa ancora parte della produzione primaria (punto 5 dell'articolo 2, del Rregolamento (UE) n.702/2014".
E questa incongruenza è solo una tra le tante che spingono per una proroga dei bandi della tipologia Progetto integrato giovani e 4.1.1: l'alternativa sarebbe una marea di ricorsi sui criteri adottati per la selezione, con conseguenze anche peggiori rispetto al caso della Regione Puglia.