Il Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 non è fermo al palo, ma continua a finanziare l’agricoltura pugliese, nonostante i ricorsi al Tar Puglia presentati sul principale criterio di selezione per la misura 4 da circa 50 aziende agricole. L’assessorato all’Agricoltura si adeguerà alle sentenze del Tar, ma ricorda anche che i criteri sono stati condivisi dal Partenariato almeno venti volte, e sono gli stessi della vecchia programmazione: la 2007-2013. In ogni caso l’azione del Psr continua a dispiegarsi: e se qualcuno non riceverà i soldi sarà solo perché il numero delle domande è stato elevatissimo.
E’ questo il succo di quanto esposto oggi in conferenza stampa a Bari dall’assessore alle Risorse agroalimentari di Puglia, Leonardo Di Gioia e dall’autorità di gestione del Psr Puglia 2014-2020, Gianluca Nardone.
 

Psr Puglia non è a rischio disimpegno

Intanto il Psr Puglia non è a rischio disimpegno automatico: a fronte di spese preventivate sul 2018 per 492,1 milioni di euro, al 31 dicembre 2017 il programma ha messo a segno una spesa pubblica complessiva pari a 205,2 milioni di euro, mentre fino al 31 dicembre 2018 si devono spendere ancora 143,4 milioni per azzerare il rischio disimpegno automatico. Quindi l’obiettivo è a portata di mano, e non un euro del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale finirà a disposizione di altre regioni.
 

Il Psr Puglia aspetta gli agricoltori

Altro elemento, il Psr Puglia non è fermo, ma sta aspettando gli agricoltori per l’integrazione delle istanze di contributo. Intanto, al 31 gennaio 2018, secondo Agea, la spesa pubblica è giunta al 9,93%: “Più di Campania, Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo e Mipaaf – dicono Nardone e Di Gioia sventolando i dati Agea. Fino ad oggi è stata pubblicata la quasi totalità dei bandi previsti, inoltre le domande di sostegno presentate per i soli bandi 2017 sono ben 14.510 per 2418 milioni di euro di contributo richiesto e la gran parte delle misure procede come da cronoprogramma.

L’avanzamento delle misure a superficie resta condizionata dai programmi Agea e comunque proseguono le istruttorie manuali: “Nella settimana scorsa sono state chiuse 250 pratiche per 2,5 milioni – dicono Di Gioia e Nardone. Nel mentre sono stati già convenzionati i 23 Gruppi di azione locale per 156 milioni di euro.

Sulla graduatorie che potrebbero risentire dei ricorsi al Tar Di Gioia e Nardone sostengono : “Sulla misura 4.1 (Investimenti strutturali) la Regione Puglia è in attesa che le aziende presentino la documentazione prevista entro 180 giorni dalla graduatoria già pubblicata, mentre sulla graduatoria della misura 6.1 (pacchetto giovani), ricordiamo che è stato pubblicato l’elenco delle istanze. Mentre la determinazione dell’autorità di gestione è in procinto di essere pubblicata. A tale atto seguirà la verifica dei requisiti previsti dal bando”. Stesso iter per la misura 6.4 che finanzia le attività extragricole. Inoltre Di Gioia e Nardone rivendicano come con la misura 4.1.C (Investimenti nell’area Xylella) “La Regione si è ‘inventata’ una misura mettendo da parte 32 milioni di euro per interventi nell’area infetta dopo aver ottenuto la possibilità del reimpianto di olivi dall’Unione europea”.
 

Ricorsi al Tar, nessuno perderà soldi

Regione Puglia ha ricevuto cinque ricorsi con 50 richiedenti, su un totale di 3.478 domande di sostegno, a valere sulla misura 4.1 – Investimenti materiali e immateriali nelle aziende agricole. Azioni legali che, secondo assessore e autorità di gestione non bloccano gli investimenti, per i seguenti motivi:

 • Le spese possono essere ammesse a contributo se effettuate da un'azienda beneficiaria a partire dalla presentazione della sua domanda di sostegno ad Agea;

• Se un’impresa verrà ritenuta meritevole del contributo non perderà quanto impegnato per gli investimenti fatti a partire da quella data (purché le spese rientrino tra quelle ammissibili);

• Visto l’alto numero di domande pervenute, non tutti potranno avere i contributi.