Nonostante le numerose evidenze scientifiche e l'impegno della Fao, l'opinione pubblica ancora non è consapevole della valenza strategica dei suoli nella conservazione di biodiversità e nel sequestro del carbonio, oltre ad essere fonte di produzione di cibo.
 
Il suolo e il suo uso sostenibile, infatti, sono una priorità delle politiche agro-climatico-ambientale dello sviluppo rurale, a cui i 21 Psr italiani dedicano oltre il 10% delle risorse dell'intero periodo di programmazione 2014 - 2020. In tal senso, l'agricoltura conservativa, la produzione integrata e quella biologica e l'imboschimento dei terreni sono solo alcuni degli interventi promossi dai Psr. 

Questioni più squisitamente climatiche (come carbon stock, carbon footprint) si sposano, pertanto, con quelle della sostenibilità agroambientale (contrasto al degrado, conservazione della biodiversità, uso efficiente delle risorse idriche) e con l'innovazione (investimenti aziendali, agricoltura di precisione).  
 
Di questo si parlerà il 28 novembre in occasione del workshop 'Uso sostenibile del suolo, priorità dello sviluppo rurale: linee guida Fao e aspetti di integrazione con i Psr', organizzato dal Crea, nell'ambito della Rete rurale nazionale 2014 - 2020. 

L'evento, in collaborazione con Fao e Rappresentanza diplomatica permanente d'Italia presso Onu, si svolgerà a partire dalle ore 8:30, presso la sede del Crea, in Via Po, 14 – Roma.