Le esportazioni di vino, vermut, polveri di latte e alimenti per neonati trainano l'export Ue.
E' stato pubblicato dalla Commissione europea l'ultimo rapporto mensile sul commercio. Il valore delle esportazioni agroalimentari europee negli ultimi dodici mesi è aumentato del 5%, a fronte di una crescita delle importazioni del 4%. Nell'ultimo anno sono cresciute esponenzialmente le esportazioni verso la Corea (+31%) mentre si sono ridotte significativamente quelle nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. Quanto all'import, arriva dall'Indonesia l'aumento più consistente di prodotti acquistati dall'Ue (+26%).

Di rilievo anche i dati relativi agli scambi tra Unione europea e Russia: le esportazioni Ue dei prodotti non proibiti verso la Russia hanno ripreso la crescita e hanno raggiunto i 6.299 milioni di euro tra settembre 2016 e agosto 2017, con un aumento del 14% rispetto all'anno precedente.
 

Export Ue: Stati Uniti, Russia, Giappone, Corea e Cina

Tra settembre 2016 ed agosto 2017 le esportazioni agroalimentari dell'Unione europea hanno fatto registrare un aumento del 5% rispetto ai dodici mesi precedenti, raggiungendo il valore di 136,3 miliardi di euro.
I paesi verso i quali si sono intensificate le esportazioni agroalimentari sono Stati Uniti (+7%), Russia (+ 14%), Giappone (+14%), Corea (+31%) e Cina (+5%). Sono diminuite, invece, le esportazioni in Arabia Saudita (-12%), Egitto (-20%), Algeria (-9 %) e Marocco (-11%).
 

Volano le esportazioni di polveri di latte e alimenti per neonati

Sempre negli ultimi dodici mesi, hanno fatto registrare buoni risultati le esportazioni di vino, vermut, sidro e aceto (+ 9%) e quelle di alimenti per neonati (+13%), polveri di latte (+14%), alcolici (+4%) e formaggio (+ 11%).
D'altro canto, hanno registrato un calo le esportazioni di grano, altri cereali e malto (rispettivamente -29%, -30% e -8%), uova e miele (-10%) e semi oleosi (-9%).
 

Anche le importazioni aumentano

Ma meno delle esportazioni. Sempre nell'ultimo anno, le importazioni agroalimentari da paesi terzi hanno visto l'uscita dall'Ue di 117,3 miliardi di euro, per un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo di un anno prima.
I principali paesi d'origine delle importazioni agroalimentari dell'Ue negli ultimi dodici mesi sono Brasile (11.609 milioni di euro), Stati Uniti (11.456), Argentina (5.791), Cina (5.289) e Indonesia (5.095). Tuttavia, si è registrato un calo rispetto ai dodici mesi precedenti nelle importazioni agroalimentari proprio da Brasile (-6%) e Argentina (4%), oltre che dalla Turchia (-7%). Viceversa, le importazioni sono aumentate significativamente dall'Indonesia (+26%), dal Vietnam (+17%) e dall'Australia (+19%).
 

Si importano sempre più semi oleosi, olio di palma e acidi grassi, ma sempre meno grano

Gli aumenti più consistenti nelle importazioni degli ultimi dodici mesi sono stati fatti registrare dall'olio di palma (+21%), dal caffè non torrefatto (+13%), dai semi oleosi diversi dalla soia (+25%) e dagli acidi grassi (+41%), Di contro, sono diminuite le importazioni di fave di cacao (-8%), grano (-24%) e tabacco grezzo (-4%).
 

Migliora il commercio agroalimentare dell'Ue con la Russia

Sono in ripresa i rapporti commerciali con la Russia, dopo che, il 7 agosto 2014, la Federazione russa aveva introdotto restrizioni all'importazione su una gamma di prodotti agroalimentari dell'Unione. Le esportazioni Ue dei prodotti non proibiti verso la Russia hanno raggiunto 6.299 milioni di euro nell'ultimo anno, aumentando del 14% rispetto al precedente. In crescita le esportazioni di vino (+33%), liquori e alcolici (+43%), cioccolato (+26%) e preparazioni alimentari (+32%), ma anche di cereali diversi dal grano (+73%), semi oleosi e semi diversi dalla soia (+ 54%) e alimenti per animali da compagnia (+20%).
La quota dell'Unione europea nelle importazioni russe è rimasta costante rispetto al 2016 (si attesta attorno al 24%). Le importazioni in Unione europea di prodotti agroalimentari dalla Russia sono invece molto più ridotte (1,4 miliardi di euro tra settembre 2016 e agosto 2017) e fanno segnare un calo del 9% rispetto al 2016.
 

Le esportazioni agroalimentari dell'Ue continuano a crescere

Ad agosto 2017 +8% rispetto all'agosto dell'anno prima. Il valore mensile delle esportazioni agroalimentari dell'Ue nell'agosto 2017 è risultato superiore dell'8% rispetto a quello dell'agosto 2016, e comunque ben al di sopra dei valori registrati nel 2014 e nel 2015. Le esportazioni in maggior crescita rispetto allo stesso mese dell'anno precedente sono quelle di vino e vermut (+130 milioni di euro), polveri di latte (+123), alcool e liquori (+99). L'unica caduta notevole si è registrata nei semi oleosi (-42).

Quanto alle importazioni, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sono in netto aumento quelle dalla Costa d'Avorio (+60%), dall'Ucraina (+ 26%) e dall'Indonesia (+ 14%). In calo, invece, quelle dal Brasile (-15%) e, soprattutto, dall'Uruguay (-60%).
A livello di settore, un aumento significativo è stato osservato nei cereali (+141 milioni di euro: una crescita del 94%), una diminuzione considerevole nei semi di soia (-152 milioni: -31%).