La cooperativa agricola faentina è nata nel 2007 dalla fusioni di Intesa, Agrifrut ed Emiliafrutta, tre realtà di primo piano aderenti ad Apo Conerpo, del quale Agrintesa è parte integrante, oltre che aderente a Confcooperative.
“Agrintesa ricopre un ruolo di primo piano nel panorama ortofrutticolo italiano ed europeo a conferma della lungimiranza delle scelte effettuate dieci anni fa – ha sottolineato il presidente Raffaele Drei – Questo risultato dimostra il grande dinamismo della cooperativa e dei suoi soci che, pur di fronte alle difficoltà del settore, hanno continuato a credere ed investire nella loro attività, puntando con decisione sull’innovazione e la specializzazione”.
Il settore ortofrutticolo ha visto in dieci anni tanti cambiamenti, da crisi dei prezzi all’apertura di interessanti opportunità commerciali su nuovi mercati, lo sviluppo di nuove specie e varietà, l’applicazione di pratiche agronomiche tese al rispetto dell’ambiente e al costante miglioramento della produzione, oltre a una crescente competitività.
“Le scelte compiute nel 2007 da soci, consiglieri e dirigenti delle cooperative da cui è nata Agrintesa hanno anticipato questi mutamenti – ha poi sottolineato il direttore generale Cristian Moretti - e la nostra azienda ha così mostrato di poter affrontare con successo nuove sfide del mercato globale, sempre più complesse. E’ cambiato sensibilmente il catasto dei soci di Agrintesa, con riduzioni significative delle superfici coltivate a pesche e nettarine, mentre nello stesso tempo sono cresciute le superfici per albicocche, susine, ciliegie e kiwi verde e giallo”.
“Sono stati avviati importanti progetti produttivi – ha poi continuato Moretti – Non solo nel comparto ortofrutticolo, ma anche sul settore vino Agrintesa ha compiuto uno straordinario percorso di miglioramento qualitativo, portando avanti un percorso lavoro di riqualificazione del patrimonio enologico romagnolo”. Dal punto di vista strutturale, “la cooperativa ha ristrutturato e concentrato i propri stabilimenti ortofrutticoli, passati dai 15 esistenti prima della fusione agli attuali sei”.
Nuovi investimenti in strutture a Bagnacavallo (Ra), con l’obiettivo di specializzare i centri di confezionamento e vinificazione, mentre quelli attuali sono la ristrutturazione della cantina di Russi e i nuovi impianti di lavorazione del kiwi nello stabilimento di Castelbolognese.
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Fonte: Agrintesa