Il trend positivo dura da ormai 15 anni, con un incremento totale del 66,8% in valore dell’export, passato dai 153 milioni degli inizi anni 2000 ai 258 milioni di euro del fatturato totale estero del 2016.
Tra il 2000 e il 2015 i mercati più performanti per i vini lombardi sono stati quello asiatico (+304%), quello europeo (+210,9%), senza dimenticare l’Asia Orientale (+132,6%) e l’America Latina (+85,1%). A livello di paese, enorme boom in Cina (+8686,5%) e a Hong Kong (+1508,8%).
Nell’ultimo anno esportazioni in crescita in Francia, Russia, senza dimenticare Canada e Giappone.
Forti di queste risultati, le aziende vitivinicole lombarde si presentano quest’anno alla 51esima edizione di Vinitaly, in programma dal 9 al 12 aprile, in un padiglione molto nutrito, con circa 200 espositori e oltre mille etichette.
“Al Vinitaly siamo presenti con le tante eccellenze dei nostri territori e la qualità dei suoi prodotti certificati a livello nazionale e internazionale – ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni – i numeri dell’export del vino lombardo lo dimostrano, con un fortissimo incremento negli ultimi 15 anni, e performance positivo per i vini Docg. Vogliamo continuare a mantenere questo trend di crescita e la Regione in questi anni ha continuato a sostenere questa vocazione sempre più internazionale delle aziende vitivinicole. Il nostro obiettivo è continuare a perseguire una politica di valorizzazione delle eccellenze, puntando sulla qualità”.
Nell’ambito del padiglione Lombardia per Vinitaly 2017 è stato poi istituito un premio per le aziende più rappresentative sui mercati esteri. “Abbiamo voluto individuare alcuni testimonial che sono veri e propri casi di vivace imprenditorialità sui mercati esteri – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava – questo perché dovremo sempre più, accanto al mercato interno, accompagnare le performance commerciali sul mercato estero. Vinitaly è un’occasione importante a livello internazionale, alla quale sono convinto debba essere affiancata un’attività di sostegno da parte delle Regioni, perché le recenti teorie sulla gestione centralizzata dei fondi dell’Ocm hanno portato risultati deludenti”.
Sul fronte produttivo e qualitativo, la vendemmia lombarda 2016 si è chiusa con una crescita produttiva del 6,7% e del 9% delle produzioni Docg, con una quota di vini a denominazione di qualità, aumentata ulteriormente all’89,2%.
“I nostri vini non hanno nulla da invidiare ai migliori prodotti mondiali, né in termini di qualità né in termini di varietà – ha commentato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – la Lombardia vanta un patrimonio enologico unico, che, anche grazie al Vinitaly, è sempre più apprezzato all’estero”.