I soggetti che effettuano variazioni della coltura praticata su una particella di terreno, rispetto a quella censita nella banca dati del Catasto terreni, hanno l'obbligo di dichiarare queste variazioni, utilizzando il Software Docte 2.0 oppure il modello dichiarazione variazione coltura.
In ogni caso la dichiarazione va presentata al competente ufficio provinciale territorio dell'Agenzia delle entrate.
Però nel caso in cui un soggetto dichiari correttamente l'uso del suolo sulle singole particelle catastali a un organismo pagatore, riconosciuto ai fini dell'erogazione dei contributi agricoli, questo adempimento non è necessario.
In Toscana ad esempio, sulla base di tali dichiarazioni, Artea (Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura) ogni anno propone l'aggiornamento della banca dati del Catasto terreni all'Agenzia delle entrate.
In seguito all'aggiornamento, l'Agenzia delle entrate pubblica nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana un comunicato con l'elenco dei comuni interessati dalle variazioni colturali. Come è stato fatto a fine anno.
L'elenco dei comuni interessati dalle variazioni colturali e dunque dall'aggiornamento catastale sulle particelle di terreno che nel corso del 2016 hanno subito variazioni colturali, è disponibile nell'allegato dell'ultima Gazzetta ufficiale del 2016 .
Per i 60 giorni successivi alla pubblicazione del comunicato, l'Agenzia delle entrate rende disponibili gli elenchi delle particelle interessate dall'aggiornamento.
E' possibile consultare l'elenco delle particelle interessate da queste variazioni colturali presso gli uffici provinciali territorio dell'Agenzia delle entrate, presso il comune interessato, e il servizio di consultazione online nei 60 giorni successivi alla pubblicazione del comunicato nella Gazzetta ufficiale.
I contribuenti interessati che dovessero rilevare incoerenze nell'attribuzione delle qualità di coltura possono presentare all'ufficio provinciale - Territorio dell'Agenzia delle entrate di competenza una richiesta di rettifica in autotutela utilizzando il modello disponibile anche sul sito dell'Agenzia delle entrate.
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Fonte: Coldiretti Toscana