Secondo l’Ismea, le quotazioni dei prezzi agricoli si sono ridotti del 5,2% rispetto al 2015. Sono state registrate flessioni nell’ordine del 6,7% per le produzioni vegetali, mentre i prodotti zootecnici hanno visto calare le quotazioni del 3,1%. Sull’impatto deflattivo ha avuto grande influenza i cereali (-11,6% nella media annua), così come forti ribassi si sono registrati sui mercati dell’olio (-18,5%), frutta (-4,9%) e ortaggi (-3,9%).
L’indice dei prodotti lattiero-caseari è sceso del 4%, mentre i prezzi del bestiame hanno mostrato nel complesso una tenuta migliore, limitando la riduzione di prezzo a -0,8%. Sull’andamento dei mercati agricoli hanno fortemente pesato, nel corso dell’anno, squilibri registrati soprattutto nella prima metà dell’anno, legati a situazioni di surplus produttivo in diversi comparti, con forti difficoltà relative a una maggiore pressione dell’offerta estera e a una domanda internazionale rivelatasi meno vivace rispetto al 2015.
Controtendenza mensile a dicembre, con l’indice balzato a 119,9, in crescita dell’1,9% su novembre e del 7% rispetto a dicembre 2015. A sostenere questo recupero finale sono stati l’olio d’oliva, ortaggi e semi oleosi. Infine anche l’indice “core”, al netto delle componenti più volatili, coglie una tendenza di fondo dei prezzi agricoli positivi a dicembre, con una crescita del 3,7% su base annua. Nella media dell’intera annata 2016 la dinamica di fondo rileva un fenomeno accentuato, con una discesa del 5,5% sul 2015.