"Bisogna tutelare tutte le aziende agricole e la famiglie che hanno investito sulla coltura del carciofo garantendo loro la possibilità di irrigare fino alla fine della stagione irrigua".
Così Ermanno Mazzetti, direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, interviene sulla possibilità che, fin dalle prossime settimane, gli agricoltori del comprensorio irriguo della valle dei Giunchi possano ritrovarsi senza l'acqua necessaria per l'irrigazione dei campi.
Come denunciato dall'assessore all'Agricoltura del comune di Ittiri Giovanni Mario Cossu il problema dipende da due cause principali.
Il primo nasce dallo stato di siccità che sta caratterizzando l'annata in corso. Il secondo riguarda l'aumento dei prelievi d'acqua attuati all'interno del bacino del Bidighinzu le cui scorte iniziano ad impoverirsi.
Senza un intervento queste concause potrebbe avere come risultato quello di compromettere la produzione del carciofo mandando in fumo gli investimenti fatti da una cinquantina di operatori e i loro guadagni futuri.
"A causa della siccità persistente - dichiara il presidente della Coldiretti Sassari Battista Cualbu - le aziende agricole del comprensorio irriguo della valle dei Giunchi sono state costrette a rispettare un rigido calendario di turnazioni nell'irrigazione dei campi, basato su turni di quattro giorni e per sole dieci ore al giorno".
"Dopo tutti questi sforzi e questi disagi, è impensabile che gli stessi imprenditori non vengano messi nella condizione di portare a termine il ciclo di produzione del carciofo. Siamo arrivati al paradosso che nelle prossime settimane - conclude Cualbu - i cittadini avranno a disposizione l'acqua per lavare i piatti mentre gli agricoltori non avranno la possibilità di irrigare i campi".