Così l’assessore all’Agricoltura della Regione autonoma della Sardegna, Elisabetta Falchi, ha presentato lo scorso tredici maggio alla stampa la delibera approvata l’undici maggio scorso dalla Giunta regionale sarda che mette a disposizione, in prima applicazione, sette dei dieci milioni di euro riprogrammati da un emendamento alla Legge di stabilità licenziata dal Consiglio regionale un mese fa.
Il settore agricolo è importante per l’economia dell’isola ma presenta criticità. “Era una misura molto attesa e che sarà attiva entro un mese”, ha ricordato la titolare dell’agricoltura. Lo stanziamento è destinato all’integrazione dei fondi rischi dei confidi che svolgono attività di garanzia a favore delle piccole e medie imprese agricole, operanti nella produzione primaria e nella trasformazione.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, l’assessore ha ricordato numeri e problematiche del comparto.
Se infatti il settore agricolo è strategico per l’economia sarda e il suo export vale quasi 170 milioni di euro (il 37,5% del dato regionale, se non si considerano i prodotti petroliferi), è anche uno dei più esposti alle criticità: solo per citarne alcune, alto livello di indebitamento con le banche (circa 800 milioni), bassa propensione all’innovazione, eccessiva dipendenza dal mercato locale, difficoltà di accesso al credito.
Grazie alla copertura della garanzia diretta “Le aziende potranno finanziare interventi stimabili in 100-120 milioni di euro per: ristrutturazione del debito, prestiti per la campagna annuale, prestiti di conduzione e di miglioramento fondiario, utili particolarmente in questo momento di avvio della programmazione con i bandi a investimento che permettono alle aziende di migliorare e ammodernarsi”, ha continuato la Falchi.
La scelta di intervenire in questo momento, ha aggiunto: “E’ strategica: uno dei principali comparti dell’economia isolana, il lattiero caseario ovino, rischia di vivere momenti difficili a causa delle oscillazioni del prezzo del latte, ma col fondo possiamo fare in modo che le nostre cooperative di trasformazione si finanzino in attesa di momenti migliori di mercato ed evitando di svendere il prodotto a prezzi non convenienti”.
Al comparto ovicaprino sarà dedicato l’utilizzo dei restanti tre milioni di euro riprogrammati ad aprile. “Sono allo studio, con l’assessorato della Programmazione, strumenti finanziari più sofisticati come lo sheep bond, che contiamo di presentare a breve" ha concluso l’esponente della Giunta.