Anche ad aprile non si arresta la discesa dei prezzi dei prodotti agricoli. L’indice alla produzione elaborato dall’Ismea ha registrato, nel mese scorso, un valore pari a 104,2, segnando quindi, in seguito all’ulteriore calo congiunturale dello 0,9%, una flessione del 13,9% rispetto al livello dei prezzi di aprile 2015.

La situazione deflativa dei listini agricoli nazionali si riflette, seppur in maniera più contenuta, nel calo dei prezzi al consumo di beni alimentari e bevande inclusi alcolici, il cui livello monitorato dall’indice Foodxt dell’Istat si riduce dello 0,1% su base annua.

Il calo è determinato in particolare dalla flessione dei prezzi al consumo dei beni alimentari non lavorati, che in aprile segnano una variazione negativa dello 0,5%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, nonostante il lieve segno più registrato a marzo (+0,4%).

L’indice core, escludendo i gruppi di prodotti relativi a ortaggi e frutta fresca, influenzati da fattori stagionali, scende a quota 107,7, con una diminuzione dell’8,7% su base annua. Per quanto riguarda i prezzi dei prodotti vegetali, i dati di aprile mostrano una dinamica annua fortemente negativa (-19,2% su base annua, di riflesso ai significativi cali di frutta e olii (rispettivamente -39,6% e -30,3% su base annua), oltre a cereali e ortaggi (-9,3% e -12,5%).

L’unico segnale positivo arriva dalle colture industriali, che registrano una crescita importante dell’8,2%. Dinamica di flessione anche per il comparto zootecnico (-6,5%). Il dato tendenziale, riflette, le variazioni annue negative di tutti i prodotti, e in particolare delle uova, che scendono a livello di quotazione del 23,9% rispetto a marzo 2015.